GENOVA -"Dalla metà del secolo scorso l'uomo ha iniziato a consumare quantità sempre più rilevanti di combustibili di origini fossili utilizzati per produrre energia, per i nostri veicoli, per i nostri trasporti, questo ha prodotto un aumento in atmosfera di anidride carbonica, CO2, che è un gas serra".
A spiegare il cambiamento climatico che sta stravolgendo il territorio e la vita degli abitanti di tutto il mondo è Giorgio Roth, preside della Scuola Politecnica (che riunisce Ingegneria e Architettura) e professore ordinario di costruzioni idrauliche e marittime e idrologia, che Primocanale ha chiamato a raccontare i rischi idrogeologici nel giorno di un'allerta arancione per i temporali: "L'aumento dei gas serra implica che la terra riesce ad emettere verso l'atmosfera molto meno calore di quello che entra dalla radiazione solare, questo provoca un aumento della temperatura a lungo termine, se guardiamo l'aumento dei gas di questo tipo in atmosfera e l'aumento della temperatura vediamo che le due cose sono del tutto concordi, ed è abbastanza semplice legare questi due fenomeni".
Roth poi spiega come le variazioni del clima incidono sul meteo e sulla nostra vita: "Con l'aumento della temperatura aumenta la capacità dell'atmosfera di trattenere acqua sotto forma di vapore, per ogni grado in più la capacità di trattenere acqua aumenta del 7%, se poi si ha un abbassamento delle temperature il vapore condensa e va in forma liquida e si trasforma in precipitazioni, se io ne immagazzino in atmosfera di più ovviamente avrò precipitazioni più intense. Se voi immaginate per ogni grado in più il 7% in più i giorni che noi stiamo vivendo di questo ottobre, meraviglioso perchè siamo andati al mare sino a una settimana fa, hanno diversi gradi in più rispetto alla media di lungo termine è giusto temere ed essere preoccupati per quello che potrebbe accadere in questo autunno".
"Un problema globale - aggiunge Roth - che devono contrastare tutti i Paesi del mondo e a maggior ragione le nazioni dell'Europa e del nord America che hanno iniziato molto prima a emettere anidride carbonica e a produrre energia elettrica, questo si trasforma nella transizione energetica che stiamo vivendo nella spinta a usare, ad esempio, veicoli a trazione elettrica e tutto quello che permette ridurre le fonti fossili e dare priorità ad energie pulite come il solare o eolico. Fonti fossili che prima o poi finiranno. L'auto elettrica crea il problema dello smaltimento delle batterie? Ogni tecnologia ha pro e contro, ma la nostra priorità è ridurre i gas serra che stanno continuando ad aumentare, oggi stiamo facendo poco o niente, perché anche se smettessimo di produrli oggi l'effetto si vedrebbe molto più avanti, infatti non si dice più annullare ma mitigare perché si dà per scontato che l'aumento ci sarà"