LA SPEZIA - Aveva cercato di portare in carcere alla Spezia 5 ovuli di stupefacenti, dopo averli nascosti nel proprio corpo.
Ora l'uomo, un cittadino tunisino di 40 anni senza fissa dimora, è a disposizione del sostituto procuratore della Repubblica Monica Burani e del gip del tribunale della Spezia che accetteranno responsabilità e condotte dell'indagato nella vicenda.
Il traffico di stupefacenti è stato intercettato dagli uomini della polizia penitenziaria della Spezia, i quali nei giorni scorsi hanno sequestrato stupefacenti, schede sim e cellulari che alcuni detenuti avevano cercato di introdurre in carcere. Le indagini hanno stretto il cerchio intorno ai detenuti in permesso premio. Sabato il quarantenne è rientrato dal permesso premio ed è stato sottoposto a un accurato controllo.
I suoi atteggiamenti sospetti hanno spinto gli agenti, con l'autorizzazione del procuratore della Repubblica Antonio Patrono, a portare il detenuto in ospedale per l'esame radiologico per verificare la presenza di ovuli nel suo corpo.
Nonostante la resistenza opposta dall'uomo, sono stati individuati nell'intestino del tunisino i 5 ovuli, che sono stati recuperati domenica: al loro interno erano presenti circa 40 grammi tra eroina, cocaina e diverse pastiglie di buprenorfina, un 'oppiaceo di sintesi' con azione agonista-antagonista, utilizzato anche nelle cure della dipendenza da sostanze stupefacenti.