GENOVA - Nuovo tentativo di suicidio nel carcere di Pontedecimo, scongiurato grazie all'intervento della Polizia penitenziaria. L'episodio è avvenuto nella giornata di eri intorno alle 17 quando un detenuto italiano di 62 anni ha provato a soffocarsi, impiccandosi. L'uomo, in carcere per i reati di violenza sessuale, resistenza a pubblico ufficiale, stalking e condannato in primo giudizio ieri in Tribunale a tre anni, è stato salvato dai poliziotti.
Il detenuto ha tentato di impiccarsi con una corda ricavata dalle lenzuola del letto, legata alle sbarre della finestra del bagno, l’uomo è stato soccorso e miracolosamente salvato dagli agenti della Penitenziaria e dal personale sanitario accorso - spiega il segretario regionale della Uil Pa Fabio Pagani -. Insomma, la Polizia Penitenziaria continua a salvare vite, a essere oggetto di aggressioni e messa nelle condizioni di non poter incidere a salvaguardare i livelli di sicurezza. Forti dubbi - aggiunge il sindacalista della Uil - sembra sia rimasto sguarnito il reparto maschile, proprio in quel frangente per accompagnare personale civile in Stazione. Nonostante tutto è solo grazie all’impegno, alla dedizione, alla professionalità dei baschi blu che continuano a salvare vite umane e garantire la sicurezza dell’Istituto".
Arriva poi il monito alle istituzioni per contrastare i fenomeni che avvengono quotidianamente nelle carceri italiane. "Occorre fermare la carneficina e mettere in sicurezza le carceri mediante un decreto-legge che, con procedure d’urgenza e al di là delle fantasiose e difficilmente praticabili idee del Guardasigilli, si occupi di deflazionare la densità detentiva, prevedere immediate assunzioni straordinarie nel corpo di Polizia penitenziaria, mancante di 18 mila unità, potenziare gli equipaggiamenti e le strumentazioni e dare impulso a una riorganizzazione complessiva dell’intero apparato d’esecuzione penale, a cominciare da quello inframurario" conclude Pagani.