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Cronaca

L'ex braccio destro di Biasotti inguaiato dal fallimento dell'Aspera di via Dassori che ha lasciato un buco di venti milioni
1 minuto e 48 secondi di lettura
di Miv

GENOVA -Dall'apice della sua carriera di imprenditore rampante, quando restaurò il Colosseo nella Capitale, alla caduta libera, agli arresti di questa mattina a Genova.

La parabola di Alex Amirfeiz, architetto con solidi ancoraggi politici protagonista di una vertiginosa ascesa in campo edile, ha subito un drammatico stop quando all'alba è stato svegliato dai militari della Guardia di Finanza muniti di un’ordinanza di cautelare che lo ha spedito ai domiciliari.

L'architetto è accusato di bancarotta fraudolenta della sua società immobiliare Aspera. Oltre ad Amirfeiz sono indagati per i ruoli avuti nelle società e nei collegi sindacali i commercialisti Gianluca Accomazzo, Paolo Grasso, Carlo Moriani, Luca Verdino, Carlotta Testino, Roberto Maria Benedetti, Riccardo Costa e il manager della Deloitte, Carlo Laganà.

Nei confronti dei commercialisti il Gip ha disposto il divieto di esercitare la professione e l’interdizione. Altri tre indagati sono stati colpiti dal divieto di esercitare imprese e uffici direttivi.

L'indagine è legata alla chiusura dell'Aspera che aveva sede in via Dassori, ad Albaro, fallita nel 2019 con un buco di circa 20 milioni di euro. Più o meno i debiti oggi contestati dalla Procura, che li quantifica in 18. Un'azienda imporante con sedi anche a Roma, Milano, e Torino, con decine di dipendenti impegnati.

Amirfeiz allora aveva spiegato che il dissesto era stato figlio “della crisi del settore e dei ritardi nei pagamenti della pubblica amministrazione”.

Per i magistrati della procura di Genova invece gli indagati hanno commesso i reati di false comunicazioni e auto riciclaggio. Nei confronti di Amirfeiz il gip ha disposto il sequestro fino a tre milioni e 300mila euro.

Dal 2015, secondo gli inquirenti, “Aspera non è stata in grado di far fronte in maniera regolare alle proprie obbligazioni. La china della società sarebbe partita attraverso l'esposizione in bilancio di fatti rilevanti non rispondenti al vero che hanno impedito ai terzi creditori di avere la piena consapevolezza sulla reale condizione debitoria.

Il percorso di Aspera si lega anche alla politica, perché lo studio di Amirfeiz ha progettato diversi saloni per auto come quelli un tempo appartenuti all’ex suocero Sandro Biasotti, presidente della Regione Liguria dal 2000 e 2005 e parlamentare in forza al centro destra fino a un anno fa, di cui Amirfeiz è stato anche portavoce.