GENOVA -L'intensa campagna contro i reati di genere, anche quelli commessi fra le mura domestiche, ha aiutato molte donne, e anche figli, a trovare il coraggio di denunciare. Lo rivela l'escalation dei numeri dei maltrattamenti in famiglia della questura. Nel 2023 sono stati 49. Nel 2022 il numero di tutti i reati di genere, dalle violenze sessuali alle minacce e gli atti persecutori, erano stati 53.
A sottolineare l'aumento di denunce presentate da chi subisce reati in casa è il primo dirigente Maria Teresa Canessa, responsabile dell'Ufficio prevenzione generale della questura, "non possiamo affermare che i reati in famiglia siano diminuiti, ma è incoraggiante che siano aumentate il numero delle denunce, questo significa che c'è più sensibilità e volontà nel denunciare da parte di chi li subisce. E' cambiata la consapevolezza della donna - aggiunge Canessa - che adesso sa di non essere sola ma di avere al fianco una struttura che può accompagnarla, la polizia e i vari centri antiviolenza. Spesso a segnalare i disagi sono anche altri familiari e i vicini di casa".
Il vice questore che coordina le pattuglie delle volanti ribadisce che esiste la possibilità di sporgere denuncia in modo anonimo: "Basta scaricare l'app YouPol, nata anni fa per contrastare il bullismo e lo spaccio di stupefacenti, ma che è stata ampliata per la violenza domestica. Con questa applicazione sul telefonino si può fare una segnalazione anche senza dire una parola, ad esempio se una donna si trova in pericolo e non può parlare le basta fare partire YouPol e la nostra centrale operativa la localizza in tempo reale e subito in quel posto sarà inviata una pattuglia di agenti in suo aiuto".