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Cronaca

Secondo l'accusa l'imprenditore spezzino ha camuffato il dissesto societario 'rivisitando' il bilancio e ha svuotato le casse societarie riversando i fondi sui propri conti
1 minuto e 3 secondi di lettura
di Au. B.

LA SPEZIA - Un immobile nella lussuosissima Porto Cervo dal valore di oltre 2 milioni di euro, una residenza di montagna a Cortina d'Ampezzo da 1 milione e mezzo e una macchina da 50 mila. La Guardia di finanza della Spezia ha eseguito un sequestro preventivo per un valore di 8,8 milioni di euro nei confronti di un imprenditore della Spezia indagato per bancarotta fraudolenta relativa alla gestione di una società, di cui era amministratore, attiva nel settore della motoristica navale.

Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Monica Burani, hanno permesso di ipotizzare la distrazione fraudolenta dalle casse della società della somma di quasi 9 milioni di euro. Secondo l'accusa l'imprenditore spezzino ha camuffato il dissesto societario 'rivisitando' il bilancio e ha svuotato le casse societarie riversando i fondi sui propri conti correnti utilizzando l'escamotage della motivazione degli "acconti per consolidato fiscale" versati alla società capogruppo, il cui dominus era il medesimo soggetto indagato.

I libri e le altre scritture contabili sono stati tenuti in modo tale da rendere impossibile la ricostruzione del patrimonio o del reale movimento degli affari: più volte i bilanci sono stati oggetto di imponenti rimaneggi di conto, passando da significativi utili di esercizi a perdite rilevanti. Inoltre sono stati individuati ingenti debiti tributari.