GENOVA -"I cani per me sono come figli...". Lo dice del suo Pinscher e del suo meticcio Paolo, quarantenne che ha moglie, vive in una casa occupata e di figli veri ne ha due, e lo dice anche Maurizio, trentenne, che invece non ha nessuno, nè moglie nè figli ma King, il suo pitbull, lo coccola con lo sguardo come fosse un bebè.
Paolo (nella foto in basso al centro) e Maurizio (a bordo dell'ambulanza con il suo pitbull) sono i due primi clochard con cani che hanno accettato e ricevuto l'aiuto degli operatori e del veterinario del progetto "Solidarietà a 4 Zampe" realizzato dalla Croce Giallo Servizio Animali grazie a un'idea di Luigi Sganga (foto in basso a sinistra), volontario che sogna di aprire un ostello per clochard con cani "perchè molte persone vivono per strada perché le strutture per i senza fissa dimora non accolgono i cani e toglierlo equivale a strappargli un figlio".
Le parole dei primi clochard intercettati dai volontari della Croce Gialla fra i portici dell'Inps di piazza della Vittoria e gli anfratti di piazza Piccapietra e largo Pertini, in pieno centro di una città distratta dalla frenesia degli ultimi regali di Natale, confermano l'analisi di Sganga.
Le prime visite svolte dalla veterinaria volontaria Milena Nicosia (foto a destra) rivelano che i cani delle persone che vivono in strada godono di buona salute, sono ben accuditi, puliti e nutriti. Se così non fosse la Croce Gialla, anche grazie ad alcuni sponsor, curerá gli animali e fornirá ai padroncini cibo e coperte.
Le storie di Paolo e Maurizio pur diverse hanno molte analogie: entrambi sono finiti in strada dopo avere perso il lavoro e una sicurezza che sembrava solida, il primo vive in una casa occupata, Maurizio in una tenda piantata ai giardini di Plastica nel cuore dalla city. Vivono, sopravvivono con quanto racimolano dalle offerte della gente, spesso indifferente, come dice Paolo che ha pure una moglie "bellissima" e due figli che grandi che vivono lontano e forse non sanno delle loro condizioni. Il loro sogno è lo stesso, ritrovare un lavoro e una casa per ritrovare una vita "normale". Per entrambi il progetto della Croce Gialla è molto importante.
"La nostra associazione - ricorda Sganga- si occupa di animali da tempo, io voglio andare oltre e pensare ai compagni delle persone "invisibili" perché quando camminiamo non vediamo, uomini e donne che spesso trattano gli animali meglio di altre persone, come confermano le nostre prime visite. Tre gli obiettivi: garantire assistenza veterinaria e in caso di necessità ulteriori esami e operazioni chirurgiche, poi portare cibo, secco e umido, e coperte per affrontare l'inverno". Ma le mire di Sganga sono molto più ambiziose, "vogliano coinvolgere il Comune e la Regione per avere locali da adibire a dormitori perché oggi le persone con animali non vengono accettate nei dormitori pubblici, ma loro piuttosto che lasciare gli animali dormono per strada"
"L'obiettivo più ambizioso è aprire un ospedale pubblico per persone poco abbienti e garantire un'assistenza veterinaria a domicilio anche chi vive in casa ma fatica ad assistere il proprio cane",
Sganga, che nella vita ha fatto l'insegnante di tecnologia meccanica e pure un corso per educatore cinofilo, traccia un primo identikit dei clochard intercettati: "C'è chi finisce in strada per il fallimento della vita coniugale, chi per il fallimento della vita lavorativa ma c'è anche chi lo ha scelto come stile di vita".
Bellissima la risposta del volontario alla precisazione che la legge proibisce di usare gli animali per fare accattonaggio: "Vero, ma questi animali sono gli unici contatti affettivi di queste persone che quando camminiamo non vediamo neanche, l'animale per gli invisibili è l'unico elemento di socializzazione e allora io credo che si possa andare oltre a queste regole, ovviamente diverso e il caso in cui gli animali vengono usati per l'accattonaggio e maltrattati".
In strada c'è anche il direttore operativo della Croce Gialla Massimo Agostini che ricorda la genesi di "Solidarietà a 4 zampe": "Noi come dirigenza per via delle tante attività nel sociale non riuscivamo a seguire il suo progetto così abbiamo deciso di affidarlo a lui che è anche un educatore cinofilo".
La Croce Gialla ipotizza che inizialmente i clochard con cani monitorati saranno una ventina, ma il numero aumenterà con la bella stagione e l'arrivo delle persone vaganti che girano l'Europa con i loro animali, l'obiettivo è una visita medica al mese.
Cruciale nel progetto è l'opera dei veterinari volontari, come spiega la prima scesa in campo, Milena Nicosia: "Il mio primo compito è monitorare la salute degli animali e avviare una cura in caso di patologie, l'importante è farci conoscere e guadagnare la fiducia dei proprietari che hanno difficoltà ad accedere a un veterinario e garantire le cure necessarie ai loro cani. La prima visita dell'animale avviene all'interno dell'ambulanza". La veterinaria ammette che le prime visite conservano che i cani dei clochard stanno bene, alcuni sono in perfette condizioni di salute, "abbiamo trovato un cane con criticità ma non provocate dalla vita in strada bensì da patologie dell'animale, certo è ancora presto per fare una statistica".
Nicosia poi ribadisce l'importanza degli animali per i senza fissa dimora: "L'effetto pet therapy per i clochard che vivono ai margini è amplificato perché la compagnia dell' animale è una risorsa enorme per sconfiggere la solitudine".
Il progetto è nato anche grazie ad importanti sponsor, come spiega Tiziana Ravano dell'Associazione Balzoo, Il Banco Italiano zoologico che vive sugli aiuti dei cittadini: "Noi facciamo da sempre raccolte alimentari portando gratis a casa delle persone bisognose il cibo per i loro animali, per noi è stato naturale aderire a un progetto importante e necessario come "Solidarietà a 4 zampe".