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Cronaca

Eurialo Predonzani, 45 anni, bloccato a bordo di un bus di corso Europa e denunciato dalla polizia: ha gridato "scimmia" a un extracomunitario (che poi l'ha aggredito) e anche agli agenti
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di Michele Varì

GENOVA -Al G8 del 2001 da ventenne partecipò con i no-globl al tragico assalto alla jeep dei carabinieri di piazza Alimonda costata la vita a Carlo Giuliani, a distanza di 22 anni Eurialo Predonzani (nella foto in primo piano con il giubbotto arancione e il casco), oggi 45nne, è tornato nei guai per avere offeso con insulti razzisti e gridando "scimmia" a uno straniero di colore a bordo di un bus e poi anche gli agenti delle volanti intervenuti su richiesta del conducente del mezzo pubblico.

E' successo ieri pomeriggio in corso Europa. Stavolta l'uomo, che appariva su di giri e in condizioni psicofisiche non ideali, deve rispondere di numerosi reati fra cui l'interruzione di pubblico servizio del bus Amt e minacce a pubblico sociale con l'aggravante dell'odio razziale nei confronti dello straniero, un trentenne che poi ha reagito con violenza colpendolo con un pugno e ferendolo al viso in modo superficiale.

Predonzani mentre veniva portato in questura dai poliziotti delle volanti ha trovato il tempo di gridare agli agenti anche "fascisti" e "terroni" e intonare cori da stadio.

Strana involuzione, viene da pensare, quella di Predonzani che nel 2001 in piazza Alimonda nell'attacco al Defender del carabiniere Placanica, che poi sparò e uccise l'altro manifestante Carlo Giuliani, fu riconosciuto perché ripreso in primo piano con un casco da motociclista e un giubbotto salvagente arancione: così dopo alcuni giorni si presentò lui stesso davanti al magistrato, fra le accusa che gli furono mosse saccheggio e devastazione.

Il paradosso, che però fa capire come non funziona la giustizia, è che Predonzani per un errore di notifiche degli atti giudiziari, pur essendo uno dei tre indagati per i fatti di piazza Alimonda, è stato poi come dimenticato e non è stato mai stato processato, come conferma l'avvocato Laura Tartarini, tutt'ora legale del no global. Un antagonista atipico che per chissà quali motivi, forse solo per colpa di un elevato tasso alcolico o solo una giornata sbagliata, o anche perché invecchiando si cambia e spesso si diventa meno tolleranti, è finito nei guai per reati, quelli aggravati dall'odio razziale, di certo fra i più distanti dal mondo dei no-global che da sempre reclama la cancellazione delle frontiere e la libertà di movimento di tutti i popoli del mondo. 

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