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Cronaca

L'appello di Stefano Raffo proprietario del Cattle Dog predato a Premanico di San Desiderio: "Sono entrati e l'hanno attaccato nel cortile, io non voglio ucciderli, ma credo che se i nostri vecchi avevano eliminato cinghiali e lupi un motivo lo avranno avuto.
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di Michele Varì

GENOVA -Il suo timore è che un giorno i lupi possano attaccare un bambino ai margini di un bosco, come si racconta sia avvenuto tanti anni fa a Sassello, nel Savonese.

Stefano Raffo, 57 anni, abitante nelle campagne di Premanico di San Desiderio, ai piedi del monte Fasce, all'antiviglia di Natale ha subito il trauma di trovare uno dei suoi tre Australian Cattle Dog, Querida, una femmina di 11 anni, divorata dai lupi che da mesi gravitano nella zona. Fra l'altro si tratta di una razza di cani tosti abituati a difendere i branchi di bestiame.

La predazione è avvenuta in piena notte in un punto dove più volte le foto trappole installate dagli abitanti hanno immortalato i lupi (nella foto): "Non abbiamo sentito niente - racconta Raffo -, i lupi sono riusciti ad entrare nella recinzione, forse da un buco, non è ancora chiaro, e l'hanno attaccata e divorata, quando l'abbiamo trovata è stato uno strazio, era con noi da 11 anni. Noi ci siamo accorti di quanto era accaduto solo la mattina dopo, in cortile c'era anche un altro cane, a cui però non è stato fatto nulla, un terzo cane invece l'avevamo tenuto in casa proprio perchè era in calore e temevamo potesse attirare i lupi".

Raffo, che nella vita fa l'ascensorista e vive da sempre nell'abitazione di famiglia di Premanico, è abituato a convivere con i rischi e anche la bellezza del bosco vicino a casa, sa che in caso di attacchi dei lupi, che da quelle parti hanno già predato alcuni capi di bestiame, bisogna segnalarlo agli agenti del nucleo venatorio e ambientale della Regione, e così ha fatto: gli esperti in animali selvatici dopo il sopralluogo e la visione della carcassa del cane divorato hanno confermato quello che non aveva bisogno di conferme, a predare Querida è stato un lupo, forse un branco.

"Siamo molto tristi per l'uccisione di Querida che avevamo da tanti anni, ormai faceva parte della nostra famiglia come succede con tutti gli animali che si tengono in casa, ma ora arrivati al limite e bisogna fare qualcosa per limitare le aggressioni dei lupi - avverte Raffo -, non è possibile che il proprietario di un cane non sia libero di fare una passeggiata nel bosco o temere che il proprio cane venga ucciso nel cortile di casa. Io  sono cresciuto in campagna, non sono un cacciatore e non amo i cacciatori, ma qualcuno ci deve difendere dai lupi e pure dai cinghiali, che qui ormai da anni fanno tanti danni. Il mio timore è che un giorno i lupi, che ormai hanno acquisito grande confidenza con l'uomo, di cui non hanno paura, possano attaccare un bambino".

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