"In un momento delicatissimo per la la sicurezza nazionale, a causa dell’instabilità degli equilibri internazionali che hanno elevato l’asticella d’attenzione visto il concreto rischio terroristico presente anche nel nostro paese, è assolutamente necessario che le risorse umane a disposizione delle forze dell’ordine siano impiegate in modo razionale e che localmente sul territorio si concretizzi un reale coordinamento tra le forze in campo" così Roberto Traverso del sindacato Italiano Appartenenti Polizia.
Traverso aggiunge: "Le donne e gli uomini della Polizia di Stato sono chiamati ad un costante impegno quotidiano, non solo presso la propria sede di appartenenza ma anche in giro per l’Italia viste le sempre più impegnative aggregazioni che tolgono preziose risorse sul territorio per garantire sicurezza nelle città, tra le quali Genova. Una città che, come accade sul territorio nazionale, soffre di una grave carenza di personale, situazione però aggravata dall’ormai nota disorganizzazione gestionale evidenziata dalla Questura di Genova che il SIAP da tempo sta denunciando".
E ancora: "Effettivamente se il Sindaco Bucci è arrivato ad assumere sino a più di 1200 agenti della Polizia Locale è comprensibile che questa imponente forza lavoro (cha ha superato gli organici della Questura e dei Commissariati di Genova e provincia) debba essere utilizzata, però l’impiego deve essere adeguato alla propria funzionalità operativa in modo da evitare disservizi e rischi professionali evitabili per i poliziotti genovesi. In particolare ci riferiamo alla delicatissima gestione dei casi di Codice Rosso che a Genova sono sempre più frequenti".
Traverso: Da tempo abbiamo chiesto al Questore D’Anna di chiarire con il Comando della Polizia Locale gli aspetti tecnici che stanno mettendo in grave difficoltà i sottufficiali delle forze dell’ordine e che possono addirittura compromettere l’efficacia della normativa del Codice Rosso ma ad oggi non abbiamo ricevuto nessuna risposta.Sino a quando non sarà introdotta una norma legislativa nazionale che darà la possibilità alle Polizie Locali di utilizzare il sistema informatico SDI (auspicabilmente in modo adeguato) se in città come Genova la Procura della Repubblica delega attività sul Codice Rosso con relative misure cautelari alla Polizia Locale, tutti i relativi controlli e gli inserimenti a sistema, graveranno comunque sulle Forze dell’ordine che hanno accesso a SDI ed altri “data base”
fondamentali, rigidamente previsti dalla normativa vigente.
Ciò ha comportato un ulteriore aumento esponenziale di carichi di lavoro anche per la Polizia di Stato perché oltre a svolgere i propri compiti istituzionali, deve supportare l’attività della Polizia Locale introducendo obbligatoriamente nei sistemi informatici di identificazione i provvedimenti della magistratura emanati nei confronti di coloro che sono sottoposti a misure cautelari per i casi di Codice Rosso, tutto ciò nel rispetto delle rigide tempistiche previste dalla normativa vigente.
Come abbiamo già avuto la possibilità di spiegare al neo Prefetto di Genova Cinzia Torraco, la mancanza di un reale coordinamento ci sta mettendo in grave difficoltà e quanto argomentato sul Codice Rosso lo dimostra perfettamente.
Inoltre non è ancora stato definitivamente risolta la problematica sollevata da tempo dal Siap in merito agli interventi che seppur meno frequentemente vengono messi in atto dalla Polizia Locale senza l’attivazione delle operazioni attraverso le procedure previste dal NUE 112, situazione che naturalmente comporta un ulteriore elemento che va a dimostrare la mancanza di coordinamento.
Pertanto siamo arrivati alla fine di un anno in salita per le donne e gli uomini della Polizia di Stato genovese e mentre gli asfittici organici di Questura e Commissariati sono ulteriormente falcidiati per la perdita giornaliera di ben 12 unità aggregate a Gorizia presso la frontiera slovena che continua a restare chiusa in deroga al trattato di Schengen, il Sindaco Bucci ha deciso di non applicare l’ordinanza anti alcol solo per la notte di San Silvestro, creando ulteriori potenziali rischi e carichi di lavoro per le forze dell’ordine.
Scelta che sicuramente sarebbe stata più ragionata se Sindaco e Prefetto firmassero i “Patti sulla Sicurezza” previsti dal Decreto Minniti-Orlando del 2017, visto che i patti prevedono un preventivo dialogo e confronto sociale per applicare proprio quella norma che consente a Bucci di emanare le ordinanze sindacali legate alla sicurezza" conclude.