GENOVA -"In Italia nei 9 mesi fra novembre del 2022 e l'agosto del 2023, ci sono state oltre 400 predazioni di lupi a cani da caccia, da compagnia e da guardia, mentre solo da novembre ad oggi invece in Liguria sono stati segnalati sette attacchi, attacchi che sono in aumento considerevole".
Lo denuncia Isabella Villa, spezzina portavoce nazionale del Coordinamento Cacciatrici Federcaccia in un incontro pubblico organizzato dalla regione Liguria da cui è emerso che l’incremento della popolazione dei lupi in Italia con 3300/3600 esemplari (dati Ispra) e il cambiamento delle abitudini, dalla maggiore confidenza con l’uomo al fenomeno dell’ibridazione e della diffusione di patogeni con i cani, ha portato al rischio che oggi i cani vengano considerati prede. "Secondo quanto dice Ispra il 19% dei lupi italiani vive in Liguria dove ci sono zona come il Sassello e San Desiderio dove le segnalazioni sono più frequenti" conclude Villa.
Per questo il Coordinamento Cacciatrici Federcaccia col supporto di Federcaccia Nazionale, in collaborazione con l’Ufficio Studi e Ricerche della Federazione, ha redatto un report che registra episodi comprovati di attacchi e predazioni dei cani da parte del lupo in Italia, appunto 400 negli ultimi 9 mesi. Dati resi noti in una incontro tenuto nella sala Trasparenza della regione Liguria di piazza De Ferrari: "Numeri altissimi che come Regione e anche come Paese non possiamo assolutamente permetterci - ha detto l’assessore all’Agricoltura e alla Caccia (e cacciatore) Alessandro Piana - Ringrazio Federcaccia per il lavoro svolto a livello capillare, che dà un grande ventaglio di informazioni”.
Per fronteggiare l'emergenza la Regione da un mese ha fornito agli agenti della Vigilanza regionale proiettili di gomma che non uccidono nè feriscono gli animali, ma inducono un forte bruciore sugli animali colpiti, il fine è dissuaderli ad avvicinarsi ai centri abitati.
Il presidente Federcaccia Liguria Andrea Campanile ha ribadito a scanso di equivoci che i cacciatori non vogliono sparare ai lupi, che sono animali protetti.
Presente anche Francesco Bruzzone, deputato e membro della Commissione Agricoltura alla Camera, anche lui cacciatore. Il report sulle predazioni dei cani sarà presentato alla camera dei deputati martedì 9 gennaio.
L'assessore Piana poi ha aggiunto: “La fotografia generale di Federcaccia dimostra che la maggior parte delle predazioni avviene alla mattina, per un 60,7% e per il 18% di notte, per lo più da parte di un branco (49,4%) e, nel 25,8% dei casi da parte di un individuo isolato. Per il 52,8% le predazioni si verificano in aree boscate, per il 24,7% in case isolate e per il 15,7% in contesti agricoli. La stragrande maggioranza dei cani attaccati (69,7%) arriva al decesso. Il danno economico in genere si attesta tra i 1000 e i 5000 euro, mentre per il 17,8% dei casi la perdita va dai 5000 ai 10000 euro. Gli stessi monitoraggi regionali vedono il progressivo avvicinamento di esemplari nelle aree antropizzate, anche sulla base delle segnalazioni che pervengono dai cittadini, dai Comuni e dalle associazioni. Come hanno segnalato Villa e Campanile per Federcaccia, nelle ultime settimane di novembre e dicembre ci sono stati in Liguria 7 episodi di predazioni acclarate di cani, poi molti non vengono denunciati (secondo il report la predazione è denunciata formalmente per un 53,9% sul totale degli avvenimenti) o è difficile risalirvi. Regione Liguria sta rafforzando da mesi le azioni di comunicazione ed educazione a comportamenti che evitino la confidenza di esemplari con l’uomo e il monitoraggio con fototrappole. A questi si sono aggiunti gli interventi di dissuasione in particolari casi di esemplari confidenti e l’implementazione del fondo per il risarcimento dei danni al bestiame”.
All'incontro presenti anche i carabinieri forestali della Liguria, da cui trapela che ci sono persone, cacciatori e non solo, che hanno già iniziato a difendersi da soli visto sono già stati segnalati casi di lupi uccisi da bracconieri, con colpi di fucile e con bocconi avvelenati.
Isabella Villa definendo la situazione "drammatica" ha riferito che la Federcaccia chiede un intervento al parlamento come si sta facendo anche in seno all'Unione Europea, "intervenire non è facile perchè il lupo è una specie "particolarmente protetta" e in Europa si sta programmando di declassarlo a specie protetta, questo permetterebbe di intervenire con abbattimenti selettivi nei soggetti che vengono considerati pericolosi perchè tutto nasce dal fatto che il lupo si sta avvicinando troppo alle case e sta prendendo sempre più confidenza ed esiste i rischio che possano accadere incidenti come è successo con l'orso in Trentino visto che non si più escludere che l'uomo attacchi l'uomo o un bambino, per questo è importante prevenire".
Dopo i report resi noti da Regione e Federcaccia pronta la risposta di Angelo Spanò cooportavoce metropolitano di Europa Verde-Verdi: "Leggo con stupore che il comunicato delle Coordinamento Cacciatrici Federcaccia (con il supporto di Federcaccia Nazionale), è stato diramato dall’Ufficio Stampa Regione Liguria. La Regione di fatto abdica al suo ruolo di ente superpartes che deve operare nell'interesse di tutti i cittadini e dell'ambiente per ridursi all'ufficio stampa di una parte. I cacciatori.
Nel report si adombrano “episodi comprovati di attacchi e predazioni dei cani da parte del lupo in Italia”. A mio modesto parere e, come riportato da esperti del settore, per dimostrare quanto riportato andavano eseguite analisi delle feci dei lupi. Al contrario ad oggi gli esami fatti non hanno evidenziato resti di cani.
Ricordo che nel caso della Lupa Ventura, uccisa perché ritenuta colpevole di avere sbranato cani e gatti, all’interno del suo stomaco non venne rilevata alcuna traccia.
Mi nasce il sospetto che questi incontri con esponenti politici, portatori di doppiette, abbiano l'obbiettivo di eliminare i lupi, loro competitor, poiché predano gli ungulati, togliendo così la possibilità di cacciarli e in alcuni casi vendere le loro carni".
Ai cacciatori rispodono anche le associazioni Gaia Animali e Ambiente, Animalisti Genovesi, LAV e Associazione Sparta: "E'
in atto un’azione di criminalizzazione del lupo al fine di ridurne lo stato di protezione particolare, come prevedono le norme europee, il mondo venatorio considera il lupo un competitore nella caccia agli animali selvatici, con la differenza è che il lupo uccide per sopravvivere il cacciatore per puro divertimento".