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Cronaca

Il delitto era avvenuto in seguito ad una lite tra vicini: ad uccidere Alessio Grana era stato Sergio Frisinghelli, a cui sarà contestato l'omicidio volontario con attenuanti ma senza aggravanti
1 minuto e 9 secondi di lettura
di R.O.

SANTA MARGHERITA LIGURE - Omicidio volontario con attenuanti ma senza aggravanti: è questa l'accusa che verrà portata in aula dal pubblico ministero Luca Scorza Azzarà nel caso dell'omicidio di Santa Margherita per una lite tra vicini. L'assassino, Sergio Frisinghelli, potrà quindi richiedere il rito abbreviato e ricevere quindi uno sconto di pena.

L'artigiano e giardiniere ad agosto scorso aveva ucciso il suo vicino di casa Alessio Grana a Santa Margherita accoltellandolo dopo mesi di liti.

Frisinghelli, difeso dall'avvocato Claudio Zadra, a ottobre aveva chiesto e ottenuto gli arresti domiciliari. Il giudice aveva motivato la decisione spiegando che non ci sono più le esigenze per la misura in carcere visto la collaborazione dell'uomo alle indagini.

L'omicidio era maturato dopo mesi di cattivi rapporti tra Grana e i condomini i quali lo avrebbero segnalato più volte alle forze dell'ordine e ai servizi sociali. La vittima non aveva un lavoro stabile ed era conosciuto in paese come aggressivo e prepotente. "Una situazione invivibile. Ci minacciava e provocava continuamente", avevano detto i vicini.

Quella sera, secondo l'artigiano, Grana avrebbe prima picchiato contro la porta e poi sarebbe entrato in casa per picchiare Frisinghelli e lui si sarebbe difeso colpendolo con un coltello sul pianerottolo. Per l'accusa, invece, l'aggressione sarebbe avvenuta sul pianerottolo e dunque Frisinghelli avrebbe potuto rientrare a casa e non colpirlo. Il pm ha però riconosciuto che Grana aveva provocato il suo dirimpettaio.