GENOVA - Nuova udienza del processo del ponte Morandi. Oggi in aula si presenteranno sette testi a difesa dell'imputato Mario Bergamo, direttore centrale del settore Maintenance e Investimenti esercizio Aspi fra il 2015 e il 2016, prima di Michele Donferri Mitelli.
Bergamo, in aula i primi di novembre, raccontò come il crollo del Morandi ha rappresentato "il fallimento" dell'intera azienda, nel senso di Autostrade per l'Italia, ovvero il concessionario di tremila chilometri di rete italiana tra cui l'A10.
Fu proprio Bergamo ad avviare il retrofitting, il rinforzo delle pile 9 e 10. "Di Taddeo (un altro imputato, ndr) mi diede rassicurazioni in termini di sicurezza. Mi disse che in base alle riflettometriche emergeva un lento trend di degrado dei cavi ma il coefficiente di sicurezza era più che doppio rispetto a quello previsto dalla norma. Mi disse che il ponte aveva una riserva di sicurezza talmente elevata che non c'era nessuna preoccupazione. E lo confermò anche davanti a Castellucci".
Processo Morandi, Castellucci e altri 9 imputati risarciscono 193 parti civili - LA NOTIZIA
Intanto ieri il colpo di scena: dieci imputati tra cui i vertici di Autostrade per l'Italia Castellucci, Berti e Donferri Mitelli hanno trovato un accordo per il risarcimento di 193 parti che per questo, attraverso i loro legali, hanno annunciato la revoca di costituzione di parte civile. Un avvocato di alcuni imputati ha provato a opporsi perché non si conosce la cifra pattuita per le revoche, ma il presidente del collegio giudicante Lepri ha respinto l'opposizione.