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Cronaca

Il papà della studentessa genovese: "Aberrante"
1 minuto e 48 secondi di lettura
di a.p.
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GENOVA - "Aberrante" così Bruno Rossi, padre di Martina Rossi quello che Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi tramite i loro legali, chiedano una perizia al tribunale civile di Arezzo affermando che ci fu anche responsabilità di Martina nello scavalcare la ringhiera del balcone per sfuggire alla violenza sessuale e poi precipitare dal sesto piano, morendo, il 3 agosto 2011 in un hotel di Palma di Maiorca. Martina era una studentessa genovese di 20 anni che all'epoca della tragedia si trovava in vacanza in Spagna insieme a dei suoi amici.

"Si comportano come se non fosse successo niente e continuano a mentire - ha anche detto Bruno Rossi alla Nazione riferendosi ai due condannati -. Ci sono responsabilità oggettive che provano a introdurre, come se invece non ci fossero stati 11 anni di sentenze e mia figlia non fosse stata ammazzata da questi due".

Per quanto riguarda il processo civile c'è per una richiesta di 1 milione di euro di risarcimento dei danni fatta dai familiari ai due condannati dopo che ad Albertoni e Vanneschi è stata inflitta in sede penale una condanna a 3 anni, che stanno scontando in carcere in regime di semilibertà. Ora nella causa civile i loro legali hanno chiesto al tribunale una perizia proprio per valutare se nella caduta dal terrazzo ci sia una parte di responsabilità, ovvero di errore, da parte di Martina Rossi, che aveva 20 anni, mentre scavalcava la balaustra della camera di Albertoni e Vanneschi per scappare dalla violenza sessuale.

"Qualunque iniziativa stiano prendendo - ha anche detto il papà di Martina - sembra quasi che i due che hanno ucciso mia figlia, non meritino alcuna punizione. Ma questi ragazzi devono rispondere anche sul piano civile dopo che dal punto di vista penale le responsabilità sono state già appurate". Bruno Rossi mostra tutta la sua amarezza. "Una storia masticata e rimasticata in undici anni, ma mia figlia è morta - ha aggiunto - La mia sensazione è che vengono fatti questi tentativi quasi come se non fosse successo niente. Loro continuano a dire le stesse cose, continuano a mentire". Albertoni e Vanneschi hanno chiesto al tribunale civile anche di fare una seconda perizia per stabilire una corresponsabilità nella caduta rispetto alla balaustra, ritenuta troppo bassa.

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