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Cronaca

In galera chi ha ordinato il raid, un meccanico di piazza Cavour, e l'incendiario, fermato in una comunità dell'astigiano. L'incendio dei 14 motorini nato per una vendetta nei confronti di una donna proprietaria della Vespa da cui si sono propagate le fiamme
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di Michele Varì

GENOVA - Sarebbe il meccanico di piazza Cavour Tonino Basile il mandante del rogo di scooter che lo scorso 11 ottobre nel centro storico, fra vico Vegetti e Stradone Sant'Agostino, ha distrutto 14 moto e danneggiato la facciata della facoltà di Architettura.

In galera con lui è finito anche l'uomo che dietro il compenso di 200 euro ha appiccato le fiamme, Amour Bahi, 56 anni, nato in Italia ma di origini straniere, fermato dalla polizia in una comunità dell'astigiano.

Per gli investigatori della sezione investigativa del commissariato di piazza Matteotti titolari delle indagini coordinate dal sostituto procuratore Elena Schiavetta, Basile, 63 anni, già in passato coinvolto in indagini su furti e riciclaggio di alcune Vespa, avrebbe pagato Amour per vendicarsi di una donna che lo aveva denunciato proprio dopo una lite nata per alcuni pezzi di ricambio di una Vespa.

I poliziotti diretti dal primo dirigente Giampiero Bove per scoprire l'autore del rogo hanno sequestrato le immagini delle telecamere in cui si vede Amour in piena notte che effettua un sopralluogo e poi con una molotov incendia la Vespa, da cui poi le fiamme si propagano e distruggono gli altri veicoli e danneggia la facoltà di Architettura e una centralina elettrica.

L'uomo pur avendo un cappuccio sulla testa verrà poi identificato perché ripreso mentre sale su un'auto posteggiata in piazza Sarzano: il piromane, una volta fermato, ha ammesso tutto e raccontato di avere agito per conto di Basile, come hanno accertato poi i poliziotti della sezione investigativa del commissariato attraverso intercettazioni telefoniche, riprese video e altri riscontri.

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