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Cronaca

A Primocanale La storia di Roberto Forni, commissario della locale con un passato nella Sezione Infortunistica, e di sua figlia Alessia che da psicologa ha svolto una tesi su come aiutare gli agenti che svolgono quella straziante mansione
2 minuti e 11 secondi di lettura
di Michele Varì

 

GENOVA - Per parlare di furti in casa abbiamo ascoltato non la polizia (o i carabinieri) e neppure le vittime, ma un ex ladro, suscitando lo sdegno di chi sui social ha sempre la verità in tasca. Neanche volessimo dirgli bravo. Un ladro a cui non abbiamo fatto sconti e chiesto anche come ci si sente a rubare i preziosi accumulati da una vita da una pensionata. Un ladro che ci ha raccontato la sua esistenza da ladro anche se ormai da decenni non commette più reati e anzi fa il volontario in una pubblica assistenza.


Per parlare di manicomi invece di ascoltare uno psichiatra abbiamo dato voce al simpatico pescatore abusivo Massimo, che in un ospedale psichiatrico c'è stato, e probabilmente non avrebbe dovuto andarci, la riforma della legge Basaglia è arrivata dopo. Lui, Massimo, a differenza del ladro sui social ha fatto il pieno di consensi, e pure tanta tenerezza per quello che raccontava e per come lo raccontava, come quando, facendo riferimento a come veniva svegliato dagli infermieri si è chiesto, "ma dico io che gusto ci provavano a tirarmi le basette o a tirarmi secchi di acqua fredda?"

Stavolta, nella terza puntata di Michè che andrà in onda questa sera alle 22.30, per parlare degli incidenti stradali mortali, tragedie che vede Genova fra le città d'Italia più a rischio, abbiamo dato voce a chi per lavoro ha il compito più duro: un ex agente della sezione Infortunistica della polizia municipale, la sezione di specialisti a cui spetta il compito di ricostruire la dinamica del sinistro ma anche di bussare a una porta per annunciare che un congiunto, spesso un figlio, non tornerà mai più a casa.

Ne è uscito il ritratto della famiglia Forni, Roberto, papà poliziotto municipale e Alessia, figlia psicologa, inedito e pieno di tenerezza. Che pensiamo possa fare riflettere su quante storie e quante sofferenze e sfaccettature ci sono dietro un fatto di cronaca. Un racconto da cui sono trapelati anche i dubbi e le paure di un padre che, rilevando incidenti stradali per lavoro, a un certo punto è costretto a fare i conti con la sua bambina diventata grande che inizia ad andare in moto. Un padre che avrebbe voluto dirle no, e che invece per amore non si è opposto.
Storie, punti di vista diversi, le storie di Michè.

Ecco gli orari in cui si potrà vedere Michè in replica durante la settimana su Primocanale, canale 10:
Lunedì 22:30-⁠01:15
Martedì 10:00 -⁠17:15
Mercoledì 16:50-00:15
Giovedì 7:30-⁠20:45
Venerdì 16:15 -⁠22:45
Sabato 18:45-20:15
Domenica 9:30-⁠12:15-⁠17:10-⁠20:50
Su Primopiano, canale 16 del digitale terrestre, invece Michè viene replicato 4 volte al giorno

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