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Cronaca

2 minuti e 15 secondi di lettura
di a.p.

GENOVA - Un operaio di 58 anni è deceduto intorno a mezzogiorno ad Alassio (Savona) mentre lavorava all'interno di un cantiere in via Adelasia. Secondo le ricostruzioni l'uomo, Luciano Peirano, è caduto da una betoniera sbattendo violentemente la testa per terra. Immediato l'intervento sul posto dell'automedica, della croce rossa di Alassio e dell'elisoccorso Grifo, ma per l'uomo non c'è stato niente da fare.

Subito dopo sono iniziati gli accertamenti dei carabinieri e degli uomini dell'ispettorato per la sicurezza sui luoghi di lavoro dell'azienda sanitaria locale. A lanciare l'allarme sono stati i colleghi della vittima. Peirano lavorava nell'impresa da 17 anni. Il cantiere dove è avvenuta la tragedia è stato sottoposto a sequestro. 

Tra le ipotesi, oltre a quella di un incidente, c'è anche quella che a causare la caduta del 58enne possa essere stato un malore subito dall'uomo. Proprio per questo il pm di turno ha disposto l'autopsia sulla salma della vittima che servirà a chiarire le cause esatte della morte.

"Continua anche nel 2024 la striscia di sangue in Liguria. Ancora un morto sul lavoro, ancora un operaio non più giovane che perde la vita mentre si stava guadagnando lo stipendio. È davvero arrivata ora di dire basta a questa carneficina: nel 2023 in Liguria sono state 22 le vittime sul lavoro". Così Luca Maestripieri, Andrea Tafaria, e Andrea Pesce, rispettivamente segretario generale Cisl Liguria, segretario generale Filca Cisl Liguria e coordinatore Cisl Savona che commentano la tragedia dell’ennesimo infortunio mortale, stavolta ad Alassio.

"Queste tragedia sono il risultato dell’inosservanza di norme, di scarsi investimenti sulla prevenzione, di controlli e sanzioni insufficienti - affermano Maestripieri, Tafaria e Pesce -. Devono essere fatti investimenti per garantire un aumento esponenziale dei controlli e bisogna responsabilizzare chi ha il dovere di vigilare ed evitare infortuni sul posto di lavoro. La situazione è fuori controllo. Vogliamo ricordare le parole del presidente della Repubblica Mattarella: 'Le morti sul lavoro sono un scandalo inaccettabile per un Paese civile: la sicurezza non è un costo, né un lusso ma un dovere'.

"In Liguria si registra una media di quasi due morti al mese sul lavoro, in provincia di Savona una percentuale di malattie professionali maggiori rispetto ad ogni altra provincia d'Italia, un dato ignobile che dovrebbe interrogare istituzioni, politica e aziende - sottolineano Andrea Pasa della Cgil Savona e Michele Bello Fillea Cgil Savona -. E’ una strage che ha responsabilità politiche precise. Lo ribadiamo per l'ennesima volta: servono investimenti in personale, in formazione e in una cultura della prevenzione, oltre che controlli serrati ai cantieri e alle imprese; oggi in provincia di Savona con le risorse a disposizione si riesce a controllare solo l’1 per cento delle aziende che risultano essere irregolari per il 70% per cento. Senza questo non si potrà arrivare ad una decisa inversione di tendenza".