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Cronaca

E' successo al pronto soccorso dell'ospedale San Martino: quarantenne (nella foto in basso a sinistra mentre sfila il borsello) incastrato dalle telecamere e denunciato dalla polizia
1 minuto e 33 secondi di lettura
di Michele Varì
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GENOVA - Un quarantenne ha finto un malore per muoversi liberamente e rubare al pronto soccorso dell'ospedale San Martino. Ma è stato visto dopo il furto di un borsello messo a segno poco prima delle sette del mattino ad un paziente bloccato in barella e poi identificato grazie alle sofisticate telecamere del sistema di sorveglianza del policlinico. 

Il ladro è un italiano senza fissa dimora con precedenti penali: è stato riconosciuto dall'agente di turno al posto fisso di polizia perché già noto, poi la conferma dalle immagini delle telecamere.

Vittima del furto un paziente ecuadoriano su una barella, che quando si è accorto della sparizione del borsello ha subito avvertito il personale del pronto soccorso. Da qui la segnalazione è giunta all'agente di turno al posto fisso.

Le indagini per scoprire chi poteva essere il ladro sono state avviate con la visione delle immagini delle tante telecamere installate al pronto soccorso dopo altri furti avvenuti in passato. Da lì è apparso il viso del ladro,  che viene inquadrato mentre ruba il borsello e poi mentre si allontana tenendolo al collo, dimostrando grande sicurezza, la conferma che si tratta di un ladro esperto non al primo colpo. Il quarantenne inoltre ha fatto anche l'errore di dimenticare il referto medico a suo nome che gli era stato rilasciato dai medici del triage all'ingresso al pronto soccorso: un foglio di carta con il suo nome che di fatto non gli ha lasciato scampo.

I furti in danno di pazienti dell'ospedale sono da sempre un classico perché inevitabilmente i reparti dei degenti, a maggior ragione in un pronto soccorso,  sono strutture aperte ai pazienti. Per questo, dopo i tanti furti avvenuti nelle corsie, il policlinico ha incrementato e migliorato la qualità delle telecamere di sorveglianza alla fine risultate, con l'esperienza dell'agente del posto fisso, determinanti per incastrare il ladro. Ovviamente, purtroppo, della refurtiva, borsello del paziente, nessuna traccia: dentro c'erano documenti e denaro.

 

 

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