GENOVA - Anche Genova, Savona e La Spezia soffrono di “Mal’Aria di città” come sentenzia l'associazione Legambiente nel rapporto 2024 sull'aria che si respira nelle città, Imperia non è stata controllata solo perché non ha fornito i dati richiesti.
Gli ecologisti puntano l'indice sul traffico veicolare, inquinamenti industriali, riscaldamento e fumi delle navi, ossia fonti che producono i due inquinanti monitorati: polveri sottili e biossido di azoto, che rileva soprattutto cosa esce dai comignoli delle navi.
In Liguria come il resto d'Italia, dice il rapporto di Legambiente, la lotta allo smog è ancora in salita: secondo il nuovo report "Mal Aria di città 2024" redatto nell’ambito della Clean Cities Campaign nonostante una riduzione dei livelli di inquinanti atmosferici nel 2023, le città faticano ad accelerare il passo verso un miglioramento sostanziale della qualità dell’aria. I livelli attuali sono stabili ormai da diversi anni, in linea con la normativa attuale, ma restano distanti dai limiti normativi che verranno approvati a breve dall'UE, previsti per il 2030 e soprattutto dai valori suggeriti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, evidenziando la necessità di un impegno deciso, non più rimandabile, per tutelare la salute delle persone.
Il report di Legambiente ha analizzato i dati del 2023 nei capoluoghi di provincia, sia per quanto riguarda i livelli delle polveri sottili (PM10, PM2.5) che del biossido di azoto (NO2). In sintesi, 18 città sulle 98 monitorate, hanno superato gli attuali limiti normativi per gli sforamenti di PM10 (35 giorni all'anno con una media giornaliera superiore ai 50 microgrammi/metro cubo). Erano state 29 le città fuorilegge nel 2022 e 31 nel 2021. In testa alla classifica delle città c’è Frosinone con 70 giorni di sforamento, il doppio rispetto ai valori ammessi, seguita da Torino con 66, Treviso, Mantova.
Sulla qualità dell’aria delle tre città liguri monitorate dal Dossier, commenta Stefano Sarti, vice presidente Legambiente Liguria, "nessuna delle città liguri monitorate supera “l’esame” degli standard di qualità dell’aria dettate sia dalla direttiva dell’Unione Europea (Genova e La Spezia) sia dalle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Savona): quindi sia Genova, che La Spezia che Savona dovranno operare delle riduzioni, ad esempio per il biossido di azoto del 29% Genova, del 19% La Spezia per rientrare nei valori previsti dalla direttiva europea e Savona del 26% per rientrare nei valori guida OMS.
Per il biossido di azoto è il caso di ricordare l’apporto dato dalle emissioni dei camini delle navi da crociera e mercantili, come nel caso di via San Cipriano alla Spezia, o anche a Genova e a Savona, che secondo valutazioni non solo di Legambiente contribuiscono in maniera significativa all’inquinamento urbano».
Nel dettaglio per quanto riguarda le PM10 a Genova nel 2022 erano 19 µg/mc nel 2023 17 µg/mc; Alla Spezia nel 2022 erano 20 µg/mc, nel 2023 17 µg/mc; a Savona nel 2022 erano 17 µg/mc nel 2023 sono 16 µg/mc.
Le PM2,5 a Genova nel 2022 erano 11 migro grammi/metro cubo nel 2023 10 µg/mc; Alla Spezia nel 2022 erano 10 µg/mc nel 2023 restano invariate; A Savona nel 2022 erano 10 µg/mc nel 2023 passano a 9.
Biossido di azoto: a Genova nel 2022 era 30 µg/mc nel 2023 passa a 28 µg/mc. Alla Spezia nel 2022 era 24 µg/mc nel 2023 passa a 23 µg/mc; a Savona da 18 µg/mc nel 2022 si passa a 16 µg/mc nel 2023.
«Se possiamo parlare di un leggero miglioramento rispetto all’anno precedente - dichiara Stefano Bigliazzi presidente Legambiente Liguria - questo è attribuibile principalmente alle condizioni meteorologiche “favorevoli” che hanno caratterizzato il 2023, anziché a un effettivo successo delle azioni politiche intraprese per affrontare l’emergenza smog. In queste ultime settimane si è riaperto il dibattito sulle città a 30 km/h - con l’esempio coraggioso di Bologna - e vorrei che la discussione venisse affrontata anche a Genova. Ridurre la velocità nelle nostre città vuol dire renderle più sicure, con meno incidenti e morti sulla strada, con un’aria più pulita, con meno inquinamento acustico ed ambientale. Questa è la direzione che deve prendere a Genova come tante altre città europee».
Quest’anno, Legambiente lancia la campagna itinerante “Città 2030: le città e la sfida del cambiamento” che si svolgerà dall’8 febbraio al 6 marzo. L’iniziativa, realizzata nell’ambito della Clean Cities Campaign, una coalizione europea di ONG e organizzazioni della società civile, di cui anche il cigno verde fa parte, farà tappa in 18 città italiane per promuovere una mobilità sostenibile e a zero emissioni e per chiedere città più vivibili e sicure. L’iniziativa parte da Avellino (13/02) e si concluderà proprio a Genova il 4 e 5 marzo. Durante le tappe, saranno organizzati incontri con rappresentanti delle amministrazioni locali, esperti e cittadini per discutere delle sfide legate alla mobilità sostenibile nei vari contesti urbani, sia iniziative di piazza come flash mob, presidi, attività di bike to school.
Il racconto della campagna e la petizione. È possibile seguire tutte le tappe di Città 30 sulle pagine Facebook, Instagram Legambiente Lab e Twitter GreenMobility. Legambiente lancia anche per quest’anno la petizione on line “Ci siamo rotti i polmoni. No allo smog!” con la quale chiede al Governo risposte urgenti nella lotta allo smog, a partire dagli interventi sulla mobilità e l’uso dello spazio pubblico e della strada. Firmala anche tu >> https://attivati.legambiente.it/malaria