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Cronaca

Ennesimo appello degli inquirenti a chi può riconoscere la voce di una donna che svela di avere visto il giorno del delitto l'indagata Cecere uscire dal palazzo con le mani sporche di sangue. E spunta un nuovo testimone
1 minuto e 36 secondi di lettura
di Michele Varì
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GENOVA -Identificare la donna che ventisette anni fece questa telefonata anonima alla mamma del commercialista Soracco è l'ultima possibilità di sperare di risolvere il cold case dell'omicidio di Nada Cella. Un tentativo non facile su cui sono mobilitati gli investigatori ormai da quasi tre anni, quando la criminologa Antonella Delfino Pesce scoprendo 5 bottoni in casa di Anna Lucia Cecere uguali a quello rinvenuto sulla scena del delitto ha permesso di riaprire il giallo di Chiavari e fare indagare per la seconda volta la donna.



Una telefonata lunga 12 minuti di una donna non giovane che per depistare dice di avere 24 anni e svela di avere visto Cecere uscire da palazzo di via Marsala teatro del delitto con l'aria sconvolta e le mani sporche di sangue che sale sul suo scooter e fugge.

Nell'ultimo mese intanto è spuntato un'altra testimone che avrebbe visto da soli Marco Soracco e Cecere, smentendo il commercialista che ha sempre sostenuto di avere visto solo una volta e in compagnia la donna indagata e per cui lui e la mamma sono indagati per favoreggiamento.

La conferma dell'importanza della telefonata è stata sottolineata dall'udienza preliminare conclusasi con un rinvio di 15 giorni (nella foto  la mamma, la nipote e la sorella di Nada all'uscita dell'udienza). Il primo marzo il giudice Angela Nutini potrebbe rinviare a giudizio Cecere, ma è indubbio che il processo sarebbe in salita senza la testimonianza la donna che fece quella telefonata, forse deceduta, ma che di certo potrebbe avere confidato tutto a un familiare e un'amica.

Per ora la segnalazione più attendibile fa riferimento a una donna che gravitava nella zona di Carasco e che lavorava nella casa di riposo Morando o in un'impresa di pulizie nei pressi della chiesa di Rupinaro.

Senza quella teste, come ha fatto capire l'avvocato della famiglia della vittima Silvia Franzone, i tanti indizi contro Cecere non sarebbero sufficienti a provare l'eventuale colpevolezza dell'ex maestra. Per questo la polizia lancia un disperato appello: chi riconosce questa voce?

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