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Cronaca

La protesta e il cordoglio di una quarantenne per la morte sospetta in carcere in Siberia del dissidente
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di Michele Varì

GENOVA -Ha deposto un mazzo di fiori, una candela e la foto di Alexei Navalny ed è rimasta lì ferma, in silenzio, come in preghiera. Così sabato pomeriggio una donna nata in Russia con cittadinanza italiana ha protestato e manifestato il suo cordoglio davanti al consolato russo di Nervi per la morte sospetta nelle carceri della Siberia del dissidente Navalny.

La presenza della donna,  che risultata residente a Savona, davanti al consolato di via Ghirardelli Pescetto, una stradina che da via Oberdan conduce alla passeggiata di Nervi, è stata segnalata dal personale dell'ufficio diplomatico che ha avvertito la polizia: sul posto sono giunti gli agenti delle volanti e della digos che si sono limitati a identificare la donna. Il gesto, quello della donna, molto coraggioso perché in Russia non viene tollerato il dissenso all'interno del Paese, punito con l'arresto immediato, né all'esterno della Russia dove chi protesta rischia conseguenze molto gravi al ritorno in Patria o nei confronti dei familiari residenti in Russia.