GENOVA - La guardia di Finanza di Genova ha concluso una maxi operazione che ha portato all'arresto di 5 persone. Secondo le indagini effettuate i finanzieri hanno scoperto una frode fiscale transnazionale aggravata dall'agevolazione mafiosa. Sequestrati beni per oltre 3 milioni di euro in territorio nazionale ed estero. In tutto sono 22 le persone denunciate, 15 le società fittizie coinvolte per una serie di fatture false da 32 milioni di euro. Il tutto aggravato dal fatto di agevolare l'attività mafiosa di 'Cosa Nostra'.
Le misure sono state eseguite in applicazione di due ordinanze di misure cautelari personali e reali emesse dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Genova, su richiesta della Procura della repubblica e della Direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo. In carcere sono finiti Salvatore Vetrano, Anna Bruno e Mauro Castellani, mentre ai domiciliari Giuseppe Licata e Sebastiana Germano.
I cinque sono accusati dei reati di associazione per delinquere, trasferimento fraudolento di valori, autoriciclaggio, dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti, dichiarazione infedele, omessa dichiarazione, emissione di fatture per operazioni inesistenti, omesso versamento dell'iva con l'aggravante dalla transnazionalità.
Attraverso delle società con sede in Spagna, Portogallo e Italia, gestite in maniera occulta da Vetrano anche noto come il 're dei surgelati di Palermo' e ritenuto vicino a Cosa Nostra, venivano trasferiti i prodotto surgelati senza il pagamento dell'iva che veniva omesso già all'interno della fattura. A quel punto le società interessate potevano praticare prezzi inferiori rispetto a concorrenti di mercato e reimpiegare il denaro. Le diverse società erano rette da alcuni prestanome ma chi gestiva il tutto era Vetrano.
Le 'frodi carosello' venivano realizzate dall'associazione a delinquere attraverso delle società con sede in territorio iberico (Pescados y Mariscos Italianna, Altasmirante, Colossatlantico Unipessoal, Pescados Australia Perez, Albatras dune Unipessoal) con i prodotti destinati al mercato italiano su cui venivano omesso il versamento dell'imposta.
Le società italiane coinvolte (Mondocarne, Caribian Pesca, Pescado Mediterraneo, Marefish, Sarda fish, Ittica monzese, Blau Pesca e Surgelati), costituite al solo scopo di effettuare formalmente le importazioni, rivendere i prodotti, accumulare e non versare ingenti debiti iva per poi scomparire nell'arco di un biennio o poco più.
A queste si aggiungono delle realtà 'buffer' che hanno la funzione di stabilizzare le fluttuazioni di un’attività costituendo uno stock di sicurezza a fronte di shock imprevisti. Tra queste c'erano la Ditta Mauro Castellani e la Liguria Surgelati, realmente esistenti e destinate ad acquistare i prodotti formalmente importati e rivenderli ai clienti finali.
Gli investigatori, coordinati anche da Eurojust, hanno trovato a Vigo, in casa di Vetrano e Bruno, oltre 100 mila euro, gioielli e orologi di lusso. Le Fiamme Gialle hanno sequestrato a Genova e Palermo oltre tre milioni in contanti, orologi di valore e auto di grossa cilindrata. Sequestrati anche 100 rapporti finanziari tra Italia, Spagna e Portogallo, quote di capitale sociale di 15 società, due società di Genova con relativo compendio aziendale (Liguria Surgelati e Liguria Surgelati trading) e nove immobili nelle provincie di Genova, Palermo e Cuneo.