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Cronaca

I controlli sono iniziati questa mattina da parte di alcune pattuglie del Nucleo Commercio, coadiuvate dal Nucleo Antidegrado, per verificare la documentazione autorizzativa di un venditore di frutta fresca su area pubblica, a Brignole
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di Redazione

GENOVA - Occupava con il suo chiosco di frutta fresca una superficie superiore a quella concessa e inoltre non risultava nemmeno il titolare della concessione: per questo un cittadino extracomunitario è stato sanzionato per commercio abusivo e sono in corso tutti gli accertamenti e le indagini da parte del Nucleo Commercio RSU della Polizia locale di Genova.

I controlli sono iniziati questa mattina da parte di alcune pattuglie del Nucleo Commercio, coadiuvate dal Nucleo Antidegrado, per verificare la documentazione autorizzativa di un venditore di frutta fresca su area pubblica, a Brignole. Durante i controlli gli agenti hanno rilevato numerose irregolarità: il chiosco occupava più superficie di quella autorizzata e la struttura fissa non risultava tra quelle consentite per tale tipo di posteggio fuori mercato; il venditore, inoltre, non era corrispondente a quello effettivamente titolare della concessione.

Per tale ragione, ai sensi della legge regionale, chi opera su un posto dato in concessione ad altri, è considerato abusivo e soggetto al sequestro della merce. Gli agenti hanno quindi provveduto a sequestrare 203 cassette di frutta e 6 sacchi di prodotti ortofrutticoli. La frutta è stata devoluta in beneficenza, mentre il cittadino extracomunitario è stato accompagnato presso gli Uffici per ulteriori accertamenti sulla sua posizione sul territorio nazionale e sanzionato per commercio abusivo”.

Dagli ulteriori accertamenti è emerso che la persona che gestiva abusivamente il chiosco era indicata nella autorizzazione amministrativa come “preposto” e avrebbe dovuto quindi operare per conto del titolare della concessione, ma in realtà fiscalizzava autonomamente, utilizzando la propria partita Iva.

La Polizia Locale ha scoperto anche che di solito il preposto non operava neppure direttamente, ma aveva assunto un altro cittadino straniero per svolgere l’attività di vendita, violando la legge regionale che prevede che nel commercio su area pubblica possa operare solo il titolare della concessione o un preposto (dipendente o collaboratore familiare nominato da lui con delega).