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Cronaca

Domani non ci dovrebbe essere udienza e si riprende mercoledì, fra un mese al via la fase cruciale per accertare cause e responsabilità del crollo. Possibili dichiarazioni spontanee degli imputati
1 minuto e 39 secondi di lettura
di Michele Varì

GENOVA - Riprende oggi dopo due settimane di pausa il processo per il crollo del ponte Morandi del 14 agosto 2018: in aula, salvo novità dell'ultima ora, ci saranno cinque testi tutti a difesa dei vertici di Spea, la società di ingegneristica che aveva il compito di controllare Autostrade per l'Italia e invece a detta dell'accusa ometteva di farlo favorendo di fatto il disastro che ha portato al collasso del viadotto Polcevera che ha ucciso 43 persone.

I giudici Lepri, Polidori e Baldini (nella foto) ascolteranno i testi convocati dai legali degli imputati Antonino Galatà (ex amministratore delegato Spea), Giampaolo Nebbia (responsabile ufficio funzione centrale e servizi esercizio Spea) e
Lanfranco Bernardini, responsabile ufficio progetti opere complementari e manutenzione Spea.

In aula ci sarà come teste di Nebbia l'ingegnere Spea Mario Cavallaro, anche un altro tecnico, Paolo Mannella, parlerà per l'imputato Nebbia del recupero di un altro viadotto Morandi, il Bisantis di Catanzaro, messo in sicurezza con lavori durati cinque anni.
Altri due testi, l'ingegnere Spea Mario Pignatelli e Teresa Santoruvo, saranno in aula per Nebbia, mentre Pietropaolo Barbara sarà teste per l'imputato Bernardini.

Dovrebbe saltare invece l'udienza fissata per domani perchè i tre testi previsti non ci saranno per motivi diversi: Stefano Cao che avrebbe dovuto testimoniare per Riccardo Mollo (ex direttore di Aspi) non è stato rintracciato, Sergio Dondolini, anch'egli teste di Mollo, invece è stato rinviato al 4 marzo, mentre Mirko Nanni, teste di Stefano Marigliani (direttore 1° tronco Aspi), è stato depennato dalla lista dagli stessi avvocati dell'imputato.

Attesa intanto per le possibili dichiarazioni spontanee di alcuni imputati, ossia dichiarazioni "chiuse" senza possibilità di rispondere a domande di pm e giudici. Trapela che alcuni imputati importanti possano farlo anche dopo la fase tecnica.

A proposito di testi di rilievo è stato annunciato che due legali, fra cui l'avvocato Pierluigi Ciaramella che difende Carmine Testa (responsabile dell’ufficio ispettivo territoriale di Genova del ministero dei Trasporti), hanno rinunciato all’esame di uno degli ultimi test noti, l'ex ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, previsto per il 13 marzo.

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