GENOVA - Ora è ufficiale: il Comune di Genova e lo Stato italiano sono i più danneggiati dalla tragedia del Morandi e dallo sfacelo in cui sono state mantenute le Autostrade del primo tronco della Liguria.
Lo ha sancito il giudice per le indagini preliminari Alessandrini che ha accettato come parti civili appunto il Comune di Genova e lo Stato e alcune amministrazioni della Valle Stura, Masone, Campoligure e Rossiglione, e Cogoleto, che però non erano dentro il processo principale per la tragedia del 14 agosto del 2018 costata la vita a 43 persone.
Infuriati ed indignati per l'esclusione i cittadini dell'associazione di Assoutenti Nazionale di Furio Truzzi e del comitato Barriere Fonoassorbenti Liguria, rappresentati entrambi dall'avvocato Luca Cesareo, che per raccontare la loro rabbia per la non accettazione nel processo bis: "Pronti al ricorso alla Corte di giustizia Ue e alla Corte Europea dei diritti dell'uomo. Sono stati reclusi i diritti fondamentali dei cittadini nella loro veste di consumatori e utenti"
La decisione dell'esclusione è accettata con serenità di Raffaele Caruso, avvocato dei familiari delle vittime: "Il giudice come ormai accade sempre più spesso ha escluso tutte le associazioni portatrici di interessi diffusi come sindacati e consumatori, una scelta anche politica e orientata a restringere il numero delle persone offese a quelle direttamente danneggiate al fine di agevolare il processo, noi abbiamo provato a farci accettare convinti, come è accaduto nel processo per il crollo del ponte, di potere portare un nostro contributo, ma non fatichiamo ad accettare la scelta del giudice".
Molto soddisfatta Alessandra Mereu, avvocato del Comune di Genova, che rimarca come Genova abbia subito danni d'immagine e patrimoniali per i tanti disagi provocati dal crollo e dai lavori infiniti in autostrade che di fatto dal 2018 hanno isolato il capoluogo.
Delusione trapela anche dall'avvocato Carlo Golda, legale dell'Associazione dei consumatori Adoc, di Confetra che riunisce le imprese di trasporti e logistica, gli artigiani della Cna, la Uil e alcune piccole imprese private della Valpolcevera: "Siamo meravigliati dell'esclusione ma prima di commentare la decisione del giudice vogliamo aspettare di leggere le motivazioni - riferiscono dall'Associazione - crediamo che sia fuori discussione che consumatori e le imprese siano fra i più danneggiati visto che parte dei pedaggi incassati da Autostrade avrebbe dovuto essere utilizzata per la manutenzione e invece questo, a giudicare dalle accuse rivolte dai pm, non avveniva. Essere esclusi significa che i consumatori e gli imprenditori per ottenere un risarcimento dovranno agire in sede civile, con un dispendio di spese e un allungamento dei tempi".