Genova - Genova, la Liguria e il basso Piemonte sotto la lente degli ispettori della Comunità Europea. La prossima settimana i funzionari dell'Autorità Europea per la sicurezza alimentare sbarcheranno in Italia per verificare se le autorità sanitarie e gli amministratori locali stanno affrontando in modo adeguato la diffusione della peste suina africana riscontrata fra le colonie di cinghiali delle due regioni.
Gli ispettori comunitari faranno visita alle strutture della Asl3 genovese e del resto della zona rossa tratteggiata da quasi un mese per contenere un virus che rischia di mettere in ginocchio l'importante economia del settore alimentare derivato dalle carni suine.
Un giro di affari da 20 milioni al mese solo per le esportazioni.
La notizia dell'arrivo degli ispettori della comunità europea filtra mentre continuano i ritrovamenti di carcasse di cinghiali morti fra la Liguria e il basso Piemonte:
Gli ultimi quattro sono stati avvistati nella battuta di monitoraggio svolta dai guardiacaccia nel greto del Bisagno, a Genova.
Due carcasse sono state trovate all'altezza dell'ex officina Guglielmetti, altre due sotto la copertura del torrente, davanti al casello autostradale di Staglieno: uno di questi cinghiali dovrebbe essere morto da quasi un mese
In tutto le guardie venatorie nel greto del torrente hanno contato 120 cinghiali in libertà: capi che saranno abbattuti per prevenire il dilagare del contagio.
Operazione che non si preannuncia semplice per possibile mobilitazione di associazioni animaliste di tutta Italia che stanno intasando le caselle di posta elettronica di Regione e Asl con slogan dal tono minaccioso: "Giù e mani dai cinghiali del Bisagno".
Animalisti che nel pomeriggio di venerdì 4 febbraio manifesteranno in piazza de Ferrari. Stessa sorte per i circa 400 maiali allevati nella zona rossa.
I casi di cinghiali positivi al virus a Genova intanto rimangono 14, con un quindicesimo caso in attesa di conferme.
Negli ultimi giorni molte le carcasse di ungulati rinvenute senza vita: fra queste due a Mignanego, in Valpolcevera, due nell'area della Casa della Salute Doria di Struppa.
Un cinghiale senza vita anche sui binari della stazione di Granarolo, qui però uccidere l'animale, un cucciolo, non è stato il virus ma un treno in arrivo dalla Svizzera e diretto alla stazione di Genova Principe.