GENOVA - I lavori nel cantiere dello scolmatore per il momento non si fermano ma rischiano uno stop fino a 8 mesi. È questa la notizia che emerge dalla conferenza stampa tenuta da Regione Liguria, raccontata in diretta da Primocanale, dove il governatore Giovanni Toti ha fatto il punto sulla situazione dopo il ricorso al Consiglio di Stato presentato dai ministeri competenti e dalla Prefettura di Salerno contro la decisione dello scorso luglio del Tar di Salerno che annullò l’interdittiva antimafia disposta nei confronti del “colosso” delle costruzioni.
Gli scenari sono tre: il primo è che le altre imprese che lavoravano allo scolmatore con ReseArch proseguono i lavori, ereditando tutta la parte di lavoro di cui si sarebbe dovuto occupare il consorzio; se dovessero rifiutare per limiti tecnici o economici toccherebbe alla seconda e alla terza classificata alla prima gara d'appalto; in caso di ulteriore rifiuto bisognerà invece indire una nuova gara.
Se le imprese che fanno già parte del cantiere dovessero proseguire i lavori i ritardi sarebbero sostanzialmente nulli; se si dovesse procedere con la seconda e la terza classificata alla gara d'appalto i tempi aggiuntivi si aggirerebbero intorno ai 3 mesi ma se invece bisognasse indire la nuova gara il ritardo sarebbe di circa 6-8 mesi.
Il governatore ha fatto il punto anche sulle altre situazioni legate allo scolmatore: la talpa, elemento necessario per la prosecuzione dei lavori, arriverà dalla Cina nelle prossime settimane "a meno che non ce l'affondino gli Houti" ha ironizzato Toti, mentre gli eventuali ritardi secondo il presidente non si rifletteranno sul cantiere dello Skymetro.