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Cronaca

Mauro Lami presidente dell'associazione ligure: "Ogni anno ancora troppi suicidi e padri ridotti alla povertà per mantenere figli e moglie, giudici e assistenti sociali ci puniscono in modo indiscriminato"
2 minuti e 34 secondi di lettura
di Michele Varì
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GENOVA - L'ultima tragedia a Genova nei mesi scorsi: un giovane padre separato ha preso il porto d'armi e poi si è tolto la vita con una pistola che aveva appena acquistato perché non riusciva a sopportare di non vedere la figlia. L'ultima goccia la negazione di vedere la piccola anche solo per consegnarle i regali di Natale che era stato costretto a lasciare sul pianerottolo. Il giorno dopo quel papà dopo si è tolto la vita.

Ma i padri separati che si uccidono sono molti ogni anno: in Europa 2000, in Italia 200. Le cifre le fornisce il savonese Mauro Lami, presidente dell'Associazione Papà Separati Liguria che conta di 780 iscritti fra cui un 16% donne. Un numero d'iscritti in continua crescita a dimostrazione del bisogno di aiuto dei papà separati.

"Basti dire - spiega Lami- che i cinque posti letto in tre case che abbiamo in tre case dedicate a Imperia, Strevi (Alessandria) e in vico Cannoni, nel centro storico di Genova, sono sempre occupati e siamo costretti a dire no a molte richieste di uomini che non hanno più neppure un posto letto a causa delle condizioni d'indigenza in cui sono caduti dopo la separazione".

In passato Lami per definire i papà separati con figli aveva usato il termine "babbomat". Lo ribadisce: "Nonostante nuove normative la condizione dei padri non è cambiata e continuano a essere costretti a versare assegni di mantenimento sproporzionati per i figli anche quando la madre lavora e ha stipendi anche superiori a quelli dell'ex marito".

Alla base, sottolinea Lami, ci sonio le grandi e inique decisioni dei giudici che nonostante parlino di affido condiviso in realtà nel 95% dei casi collocano il figlio nell'abitazione delle mamme "e a noi viene concesso di tenerli solo per 12 giorni al mese e non il 50% dei giorni come da noi auspicato, a noi viene anche negato anche di fare rispettare la sentenze, se una madre affidataria non vuole farti vedere il figlio, come è successo con il papà che si è ucciso a Genova, non ha strumenti se non rivolgersi a un giudice con i tempi della giustizia e alla fine al massimo alla mamma arriva una pacca sulle spalle con l'esortazione a non farlo più nonostante le normative prevedono sanzioni".

Lami conclude ricordando uno degli ultimi casi arrivati all'Associazione: "Un trentenne disperato perché gli viene impedito di vedere il figlio di quattro anni, lui ha lasciato il lavoro per seguire il bambino ma lei non gli fa vedere il bambino".
 
Il presidente dei Padri Separati conclude ricordando il fatto che lo ha colpito di più: "Uno dei casi peggiori è stato quello di un genovese nel 2012 inviato a noi dal fratello psicologo, un papà che una volta in ufficio mi ha fatto sentire in viva voce la telefonata con la figlia che l'ha trattato in una maniera orrenda, due giorni dopo si è suicidato. E io mi sono sentito in colpa perché non sono riuscito a capire che quest'uomo era sull'orlo".
 
L'Associazione Papà Separati Liguria ha sede a Vado Ligure (Savona) e ha un numero telefonico "Pronto genitori" dedicato ai papà e alle mamme che hanno bisogno di sostegno e aiuti: 3336956952

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