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Cronaca

Lo spaccio nelle radure alle spalle di Chiavari, Lavagna e Framura: gli spacciatori vivevano accampati fra le radure, identificati oltre 100 consumatori. Per avere la droga segnali in codice
1 minuto e 5 secondi di lettura
di Michele Varì

GENOVA - Presa dai poliziotti del commissariato di Chiavari la gang di spacciatori marocchini che riforniva di hashish e cocaina i tossicodipendenti nascondendosi nei boschi alle spalle di Lavagna, Framura (nello spezzino), e appunto di Chiavari.

Gli agenti nel corso dei tre mesi dell'indagine hanno anche identificato oltre cento consumatori che arrivano nei boschi da ogni parte della provincia: per non dare nell'occhio gli agenti della sezione investigativa  del commissariato chiavarese diretto dal primo dirigente Luca Capurro si sono travestiti da cacciatori o si sono finti escursionisti e cercatori di funghi. I fermati, bloccati con un'ordinanza di custodia cautelare, per non farsi riconoscere dai clienti indossavano un passamontagna. Gli arresti sono stati effettuati in Toscana: siccome i pusher erano senza fissa dimora per rintracciarli gli agenti in tempi diversi li hanno convocati in alcuni commissariati, lì li hanno dichiarati in stato di fermo e trasferiti in cella.

L’attività investigativa e i servizi mirati hanno hanno permesso di scoprire che esisteva un’organizzazione ben definita in cui ognuno aveva compiti precisi: controllare la strada e gli arrivi dei vari acquirenti; scendere dal bosco per  effettuare gli scambi, vigilare a distanza durante gli scambi stupefacente/denaro.


Gli arrestati disponevano di numerosi armi fra cui coltelli e cutter per paura di subire furti e rapine da parte di altre gang

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