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Cronaca

È successo poco prima delle 14 in via Carpenada. L'operaio stava lavorando sul tetto di una palazzina di due piani
2 minuti e 18 secondi di lettura
di Au. B.

GENOVA - Incidente mortale sul lavoro nel primo pomeriggio di oggi nel quartiere di Pegli dove un operaio, Chokri Bouhali, è deceduto dopo essere caduto da un tetto.

È successo poco prima delle 14 in via Carpenara. L'operaio stava lavorando sul tetto di una palazzina di due piani. "Oggi non doveva venire a lavorare. Doveva fare altre commissioni". È quanto ha detto la moglie di Bouhali, tunisino da 25 anni in Italia. L'uomo lascia una figlia di 11 anni.

Viveva con la famiglia a Pegli. Chokri Bouhali aveva prima lavorato come artigiano e tutto fare per altri colleghi e da qualche anno aveva aperto la partita Iva per lavorare in proprio. Il cantiere di oggi era uno dei lavori più importanti che stava eseguendo in questo periodo. Sul posto, che si trova sulle alture in aperta campagna, è arrivato per primo il fratello che lo ha caricato sul suo motocarro per portarlo più velocemente sulla strada principale. Inutili i tentativi di rianimarlo da parte del 118. 

Le indagini sono in mano agli ispettori della Asl3 e alla polizia.

"Genova piange un'altra vita persa sul posto di lavoro - spiegano il segretario generale della Cisl Liguria Luca Maestripieri e il responsabile Ast Cisl di Genova Marco Granara -. È una  strage che i ripetuti appelli al rispetto delle norme sulla sicurezza e all'aumento delle ispezioni, evidentemente, non riescono a fermare. Quello di oggi non è solo un lutto che colpisce l'intero mondo del lavoro: è un fatto indegno di un Paese civile. Siamo convinti che sia necessario investire di più in prevenzione, aumentando il numero di ispettori e favorendo i buoni contratti di lavoro a scapito dei contratti precari. È molto importante, poi, sia fidelizzare i lavoratori e le lavoratrici, coinvolgendoli nei processi decisionali delle aziende, facendoli contare di più di quanto non avvenga oggi, sia favorire la cultura della sicurezza e della legalità nelle aziende, negli enti formativi e nelle scuole. Oggi è il giorno del dolore: la famiglia della Cisl si stringe attorno a quella del lavoratore morto a Pegli".

Per Cgil “Le responsabilità di questa strage sono precise: mancanza di investimenti per la prevenzione, il controllo e la repressione uniti alla spasmodica rincorsa del profitto al quale sono assoggettate le imprese, gli effetti del subappalto a cascata. Per questo motivi la Cgil ha chiesto l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro”. 

"Siamo stanchi di fare la conta ogni mese dei lavoratori che perdono la vita a causa della rincorsa al profitto. Occorre aprire un tavolo di confronto con le istituzioni locali per perseguire ogni condotta che pregiudichi la salute e alla sicurezza nei luoghi di lavoro. Occorrono misure di legge serie e le istituzioni locali dovranno sollecitare insieme a noi un Governo ancora troppo tiepido sul tema" commentano Emanuele Ronzoni, commissario straordinario Uil Liguria e Mirko Trapasso, segretario generale Feneal Uil Liguria.