GENOVA - Una rumorosissima protesta è andata in scena ieri sera nel reparto Alta sicurezza del penitenziario genovese di Marassi.
I detenuti appartenenti al Cicuito Alta Sicurezza, ovvero reati come mafia, traffico di droga, ecc hanno battuto stoviglie e pentolame alle grate e alle porte delle celle. La situazione è stata tenuta sotto controllo dal personale di Polizia Penitenziaria, che ancora regge - a darne comunicazione è il Segretario Regionale della Uil Pa Penitenziari Fabio Pagani.
I detenuti protestano, da come si apprende dalle prime indiscrezioni, su una presunta mancata assistenza sanitaria a un detenuto proveniente dal Carcere di Secondigliano Napoli, appartenente a un clan camorristico di spicco e assegnato al carcere di Genova Marassi, per cure, visto che Marassi è un Istituto con annesso centro clinico.
"La situazione di Marassi non può definirsi ottimale, nemmeno normale. Rispetto alla capienza regolamentare di 456 detenuti, sono ristretti circa 700 detenuti. Credo che la situazione di Marassi rappresenti una delle criticità più manifeste e ritengo poter collocare il sistema penitenziario ligure tra i punti di caduta più evidenti del disastrato panorama nazionale" aggiunge Pagani.
"Voglio portare la mia personale vicinanza ai lavoratori di Marassi e della Liguria, ma anche approfondire alcuni aspetti di gestione del personale. Credo sia giusto approfondire le ragioni per le quali nonostante la dedizione e l’impegno dei Poliziotti penitenziari della Liguria alcune Direzioni ritengano poter/dover penalizzare tale personale attraverso una revisione in peius dei giudizi annuali, che hanno dirette conseguenze sulle carriere".