DIANO CASTELLO - Ora è ufficiale: a Diano Castello, all'interno dell'ex caserma Camandone, sorgerà il CPR il centro di permanenza e rimpatrio per migranti.
A comunicarlo ufficialmente al comitato "NO CPR", composto da molti sindaci del golfo dianese tra cui il sindaco di Diano Castello Romano Damonte, è stato , questa mattina, il Prefetto di Imperia Valerio Massimo Romeo. Il Comitato attraverso un comunicato, ha comunque ribadito "la sua contrarietà , riservandosi di produrre un ulteriore documento con cui consolidare la ferma posizione." Quest'ultimo si riunirà quanto prima per individuare ulteriori azioni di contrasto.
Il progetto, la cui fine lavori si vedrà nel giro di due anni, prevede la presenza di un massimo di 50 ospiti e un centinaio di forze dell'ordine. L'ipotesi che il CPR potesse sorgere nell'ex caserma Camandone era la più accredita già pochi minuti prima della visita del ministro Piantedosi a Ventimiglia.
Nell'occasione, Piantedosi aveva garantito che la struttura non sarebbe sorta nella città di confine come ipotizzato dallo stesso sindaco Flavio Di Muro che, raggiunto telefonicamente, ha preferito non commentare se non con un " ne prendo atto". Doveroso nel contempo ricordare che tanti politici di spicco dell'imperiese - e non solo . avevano garantito ai sindaci del dianese che avrebbero fatto il possibile per fare in modo che il Centro non sorgesse in una zona notoriamente turistica come il Golfo di Diana.
" Una scelta scellerata - tuona il presidente di Confcommercio dianese Paolo Saglietto - che evidenzia il fatto che a Roma non conoscono il ponente ligure e la sua vocazione turistica. Una scelta che non ha tenuto in considerazione una serie di incontri e iniziative di carattere locale il cui obbiettivo era far capire il motivo , evidente, della contrarietà da parte dei commercianti della zona. Mi aspetto una presa di posizione da parte di tutti i politici che risiedono nel ponente. E' una scelta folle".