GENOVA - Un corteo programmato un mese fa e che potrebbe vedere scendere in piazza migliaia di persone perché dopo l'inchiesta della magistratura che ha decapitato la Regione Liguria acquista un significato ancora maggiore: “Basta ai progetti calati dall’alto”, è questo l’appello lanciato da associazioni e comitati della Liguria, che alle 14 di oggi si incontreranno a Principe. Una manifestazione per chiedere maggiore coinvolgimento nei progetti che impattano significativamente sui quartieri e la vita delle persone. All'appuntamento hanno risposto circa 187 comitati per “difendere i propri ambienti di vita da speculazioni e opere impattanti”.
Per gli organizzatori sono molti i progetti infrastrutturali pianificati che non terrebbero realmente conto della qualità della vita dei cittadini, e che avrebbero inevitabili ripercussioni negative non solo sull’ambiente, ma anche sulla salute della collettività. Dalla funivia del Lagaccio alla nuova diga foranea, dallo Skymetro al termovalorizzatore a Scarpino, dall’estensione del porto di Prà al dislocamento dei depositi chimici a ponte Somalia alla permanenza degli stessi depositi a Multedo, dalle condizioni della sanità pubblica a quelle delle scuole e asili, alle ricadute di opere come il terzo valico o la gronda sui quartieri di periferia.
Il corteo partirà da Piazza Fanti d’Italia, passerà per via Balbi, e dopo una tappa intermedia in prefettura arriverà in Piazza De Ferrari, dove verrà dato ampio spazio ai cittadini per far sentire la propria voce. “La nostra protesta – ha spiegato prima dell'inchiesta sulla corruzione Luca Cavalieri, portavoce della manifestazione – è tesa alla tutela i cittadini. Vogliamo che le istituzione attivino dei processi veri partecipativi e non fittizi. Abbiamo la richiesta di rendere la cittadinanza partecipe, ci sono gli strumenti già disponibili questi vengono utilizzati coinvolgendoli solo sulla carta perché nei fatti non c’è mai stata una richiesta o un interesse".
Di certo la manifestazione di oggi sarà caratterizzata dall'indagine che ha portato agli arresti il governatore Toti, il suo braccio destro Cozzani e l'ex presidente dell'autorità portuale Signorini, tutti referenti di molte delle istanze per cui, un mese fa, si è deciso di organizzare questa protesta.