GENOVA -Il braccio destro di Toti Matteo Cozzani che assicura di non essere colpevole pur avvalendosi della facoltà di non rispondere, l'imprenditore Aldo Spinelli che butta lì con un sorriso un "male non fare paura non avere" e di essere stato abbandonato dai suoi avvocati, che in realtà non si sono presentati e hanno fatto slittare l'udienza perché dagli uffici del Gip hanno dimenticato di inviargli email certificata per convocarlo per l'interrogatorio di garanzia.
Si può sintetizzare così la terza giornata di udienze per la grande inchiesta sulla corruzione anche elettorale che martedì scorso ha travolto la Regione Liguria e gettato nella bufera il presidente Toti facendo finire in galera l'ex presidente del sistema portuale Paolo Emilio Signorini, il primo ad essere stato sentito ed avvalersi della facoltà di non rispondere, e ai domiciliari oltre al Toti, anche Cozzani e Aldo Spinelli.
Spinelli uscendo dall'aula dell'ottavo piano del tribunale ha detto poche parole: "Saprete tutto lunedì" e a chi gli chiedeva cosa pensasse delle accuse che gli sono state rivolte ha risposto "Ma guardi, male non fare paura non avere". E a una domanda su Signorini ha risposto "Signorini? un amico".
Ha parlato invece il legale di Cozzani, l'avvocato Massimo Ceresa Gastaldi: "Il mio assistito ha negato gli addebiti che gli vengono contestati ma non è entrato nel merito vista la mole di atti da studiare. Ha spiegato che le esigenze cautelari non sono più sussistenti visto che non è più capo di gabinetto. E che si dimetterà appena revocati i domiciliari. Cozzani ha mostrato massima disponibilità a chiarire in un secondo momento con i pubblici ministeri".
Lunedì oltre a risentire Spinelli padre, il Gip Fagioni ascolterà Spinelli figlio, Roberto e altri due indagati accusati di corruzione sottoposti ad interdittive, Francesco Moncada, consigliere di amministrazione di Esselunga e Mauro Vianello, di Ente bacini e Cooperativa Santa Barbara.