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Cronaca

Dubbi su altri gatti rinvenuti nell'abitazione della Valbisagno e una certezza: stabilire chi è il proprietario di un felino rinvenuto in strada senza microchip non è facile
1 minuto e 44 secondi di lettura
di Miv

GENOVA - Un esposto di un abitante segnala, "in quella casa c'è il mio gatto sparito da tempo, si chiama "Mia"".

L'irruzione nella casa, in Valbisagno, dei carabinieri forestali di Prato permette di scovare il gatto "rapito" ma anche quasi altri venti mici tutti in ottimo stato di salute ma di provenienza incerta.

Una donna animalista a cui è sparito il gatto mesi fa è sicura: "Fra quei gatti ci potrebbe essere anche il mio, e forse tanti altri gatti scomparsi all'improvviso, quella donna aveva il vizio di prendere e tenere in casa i gatti...".

I carabinieri forestali e l'ispettore della Sanità Animale della Asl3 dopo avere denunciato la presunta "ladra" per il possesso di Mia però hanno allargato le braccia: "Senza microchip che identificano con certezza gli animali impossibile sequestrarli".

Per questo gli investigatori hanno deciso di lasciare i gatti alla donna denunciata chiedendole però di microchipparli per entrarne in possesso ufficialmente. Una decisione contestata dalla animalista che ha smarrito un gatto.

Da alcune notizie trapelate pare che la donna denunciata avesse il vizio di prendere i gatti che riteneva non in buone condizioni fisiche: "O sono randagi o il proprietario non lo cura in modo adeguato". Come a dire: non si tratterebbe di una ladra ma di una animalista che li prenderebbe solo per curarli con più attenzione.

Una vicenda intricata perchè ci sono animalisti che criticano la donna, ed altri che invece la difendono, "non è una ladra, anzi, le li prende per sottrarli a padroncini disattenti".

Qualunque sia la verità questa storia fa emergere un problema reale: stabilire la proprietà di un gatto privo di microchip può essere molto complicato se non impossibile, come conferma Pierluigi Castelli, veterinario di San Fruttuoso da sempre vicino alle associazioni animaliste di Genova. "Il proprietario per rientrarne in possesso del suo gatto deve dimostrare con foto o video o  altre prove che quel micio è suo, e non sempre è facile. In alcune regioni anche per i gatti c'è l'obbligo del microchip, indolore per i gatti e del costo di circa 30 euro, ma in Liguria questo obbligo non è mai stato varato".

Foto d'archivio

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