GENOVA - "Toti chiamava mio padre, faceva delle sceneggiate perché voleva finanziamenti leciti". C'è anche questo passaggio nell'interrogatorio di garanzia di Roberto Spinelli, il figlio dell'imprenditore 84enne agli arresti domiciliari assieme al governatore della Liguria Giovanni Toti e al suo capo di Gabinetto Matteo Cozzani nell'indagine per corruzione della Procura di Genova. Un passaggio che ha necessitato di una precisazione depositata dai legali dell'imprenditore, gli avvocati Sandro Vaccaro e Andrea Vernazza, oggi al gip dopo avere letto il verbale. Nel documento, infatti, era stato trascritto "finanziamenti illeciti".
Nel corso dell'interrogatorio Spinelli jr, destinatario di una misura interdittiva, dice ancora: "siamo entrati nel 2008, ho visto tutti i sindaci di Celle, penso che una volta o due abbiamo mandato". La frase riguarda la trasformazione della spiaggia di Punta dell'Olmo da pubblica in privata (l'unico capitolo dell'inchiesta su cui ha voluto rispondere al gip) tanto voluta dal padre: "ogni anno chiedeva a Toti come si poteva fare" e ha ripetuto, "non riesce a capire che non si può fare". Era una operazione "impossibile", così ha affermato l'ex consigliere delegato del gruppo, perché non era contemplato il rilascio della concessione.
Nell'interrogatorio viene a galla il tentativo, già emerso negli atti dell'inchiesta, di inviare soldi, schermandoli, al comitato Toti. Cosa che però non è andata a buon fine.