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Cronaca

Ancora al centro della cronaca il degrado e lo spaccio dei vicoli del delitto della freccia, stavolta lite fra un turista francese e il titolare di un albergo per mancato rimborso della prenotazione
1 minuto e 26 secondi di lettura
di Michele Varì

GENOVA - Vicoli di vico Mele e dintorni sempre più invivibili per il rumore degli spacciatori e degli ubriachi della movida molesta: la scorsa notte il gestore di un albergo ha litigato con un turista francese che dopo una notte insonne per il fracasso sotto le finestre pretendeva di vedersi rimborsare la prenotazione per i successivi pernottamenti.

Ne è nata una lite che è stata sedata solo dall'arrivo delle volanti della polizia.
Un litigio che riporta di attualità il degrado e l'esasperazione di quella fetta di centro storico fra le Vigne e via San Luca dove nel novembre del 2022 un abitante esasperato dal rumore di alcuni migranti alticci aveva perso la ragione e dopo avere imbracciato un arco aveva scoccato una freccia uccidendo un uomo che stava festeggiando la nascita di un figlio con un amico. L'assassino, Evaristo Scalco, un artigiano, è stato poi condannato a 23 anni di galera.

A seguito del grande eco che aveva avuto in tutta Italia la tragedia Comune e prefetto avevano promesso il pugno duro per rendere più vivibile la zona: ma a distanza di poco tempo gli abitanti avevano riferito che lì, in vico Mele, il degrado era immutato, la conferma arriva dalla notizia della scorsa notte in cui un ospite dell'unico hotel della zona, un francese sfinito e innervosito dalla notte passata in bianco, ha preteso il rimborso del soggiorno sino ad arrivare a litigare con il gestore dell'hotel.

Pochi mesi dopo il "delitto della freccia" il gestore dell'albergo si era sfogato rivelando a Primocanale che che molti ospiti dopo una notte nell'hotel lasciano la camera pretendendo il rimborso dei pagamenti già effettuati: "Servono più controlli di notte e interventi per risanare il degrado sociale della zona" aveva denunciato.

Un appello caduto nel vuoto.

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