GENOVA - L'ipotesi di un tragico incidente diventa sempre più reale per il caso che ha visto Aurimas Čybas, giovane atleta lituano in vacanza a Genova, morire dopo essere precipitato per oltre 20 metri da un parcheggio di corso Andrea Podestà dopo una serata tra vicoli e discoteca.
"Era una persona tranquilla, beveva poco. Nella sua vita tutto stava andando bene, aveva ricevuto una promozione al lavoro, aveva una fidanzata con cui voleva sposarsi e l'Italia era il suo paese preferito, quindi era molto emozionato per questa vacanza". Lo descrive così uno dei più cari amici della famiglia Čybas e anche allenatore della squadra di basket in cui Aurimas giocava, Marius Ryla. Direttamente dalla Danimarca, dove il 27enne giocava, Marius racconta dello shock dopo la notizia.
"Siamo increduli. Non torna il discorso dell'essere troppo ubriaco: Aurimas beveva poco, cercava di avere uno stile di vita sano perché era un'atleta".
Il giovane, secondo le ricostruzioni degli inquirenti, aveva bevuto almeno quattro cocktail e qualche birra. Sicuramente non poco alcol, ma il lituano era anche fisicamente ben messo (più di uno e novanta di altezza e 80 chili) e quindi sarebbe stato in grado di tollerare di più l'assunzione di quel numero di alcolici. Per questo, secondo Marius, l'ipotesi della tragica caduta è meno possibile rispetto a quella, invece, di una aggressione. Una rapina andata male magari.
Fino all'autopsia, che avverrà giovedì, gli inquirenti non escludono nessuna delle ipotesi sul tavolo.
Parlando della ricostruzione di quella fatidica sera, secondo Marius, risultano esserci dei pezzi mancanti rispetto a quello che è il puzzle che porta poi alla morte di Aurimas, di quelle 7 ore che passano tra quando è stato visto per l'ultima volta e l'ora in cui viene trovato il cadavere. Come sappiamo le immagini lo riprendono venerdì sera mentre viene mandato via dai buttafuori di una discoteca di piazza Dante intorno alle 4 perché alterato. Lui che corre verso il bingo e poi più niente.
Poi le sue tracce si perdono fino a quando, il giorno dopo, l'amico da cui era ospite e con cui era andato a ballare, si presenta dai carabinieri per denunciare la sua scomparsa.
I militari hanno sentito l'amico, uno dei più cari di Aurimas secondo Marius, e la sua fidanzata. Dentro al locale, in cui lui aveva offerto il costo del biglietto d'entrata a tutti e tre e in cui poi sono rimasti neanche 40 minuti, il giovane non avrebbe bevuto nulla. L'alcol sarebbe stato consumato prima, in alcuni locali dei vicoli del centro storico.
Nella tasca dei pantaloni, al ritrovamento del cadavere, c'erano ancora i due biglietti per la consumazione.
Il ragazzo, sempre secondo alcuni testimoni, si era appostato a un metro dalla cassa vicina all'uscita. Neanche quando richiesto dai buttafuori Aurimas si è spostato: così, viste anche le sue condizioni e il comportamento definibile "alterato", è stato scortato fuori. Appena uscito le telecamere mostrano il giovane correre verso il bingo di piazza Dante, gli addetti alla sicurezza che lo seguono per qualche passo, poi nulla. Secondo quello che si apprende l'amico di Aurimas lo avrebbe lasciato per una ventina di minuti per accompagnare la fidanzata alla stazione di Brignole. Al suo ritorno però, non c'era più.
La domanda di Marius è quindi legata anche alle condizioni dell'atleta lituano. Se fosse stato tanto ubriaco (o comunque non in sé) da non riuscire neanche a stare in piedi, il suo amico di una vita lo avrebbe lasciato da solo?
Secondo Marius il 27enne non stava male, anzi. Si stava divertendo, stava parlando e ballando. "Non avrebbe mai litigato con nessuno, e se ci fosse veramente stato un scontro "non sarebbe mai iniziato da lui".