LAVAGNA - Grave incidente questo pomeriggio intorno alle 17.20 quando un'automobile con a bordo cinque persone è finita in mare, nel porto di Lavagna. All'interno della vettura si trovava una famiglia composta da mamma, papà e tre figli. L'uomo e i due adolescenti sono usciti dall'acqua indenni, mentre le condizioni della mamma e del figlio di sei anni sono apparse molto gravi da subito.
La donna è stata trasportata in codice rosso al pronto soccorso di Lavagna in condizioni meno preoccupanti rispetto al figlio, mentre il bimbo è stato trasferito, sempre in codice rosso, con l'elicottero Drago, al Gaslini di Genova. Entrambi sono stati rianimati nel molo del porto del Tigullio, colti da un arresto cardiaco. Il bambino è ricoverato nel reparto di Rianimazione in prognosi riservata.
Rispetto al resto della famiglia, nel loro caso ci sono stati più problemi nelle operazioni di recupero. Alla base dell'incidente una manovra errata, probabilmente una retromarcia, che ha fatto finire in mare la macchina, che ha colpito una colonnina della diga foranea, abbattendola. Sul posto presenti i vigili del fuoco, il 118, i carabinieri, la guardia costiera e la croce verde.
“La sanitaria informa che nel pomeriggio di sabato 8 giugno sono giunti al pronto pronto soccorso di Lavagna gli occupanti di un’autovettura terminata nelle acque del porto di lavagna - si legge nella nota dell’Asl 4 -. Dopo le manovre di soccorso sul posto, coordinate dalla centrale 118 del Tigullio, uno dei bambini della famiglia occupante l’autovettura è stato trasferito direttamente con l’elicottero all’Istituto Gaslini. Gli altri quattro occupanti sono giunti al pronto soccorso di Lavagna: gli altri due bambini sono stati accolti in osservazione nel reparto di pediatria del ‘Gaslini diffuso’; il papà, cosciente e stabile, si è sottoposto ad accertamenti in pronto soccorso. La mamma, di circa 45 anni, ha riportato le conseguenze più gravi dalla permanenza in acqua, e attualmente è intubata e ricoverata in rianimazione. È stata allertata l’équipe di sostegno psicologico per supportare la famiglia”.