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Cronaca

Dai ragazzi intercettati in un dehor di un bar in centro agli adulti nel mercato Orientale o seduti sulle panchine delle periferie, in Valpolcevera, a Certosa, e in piazza Baracca, a Sestri Ponente
1 minuto e 37 secondi di lettura
di Michele Varì

 

 

GENOVA - Si dice che si nasca incendiari e si muoia pompieri, la conferma dal mini sondaggio che abbiamo effettuato lunedì 10 giugno, subito dopo il voto per le Europee, con un viaggio in alcune zone di Genova, fra un dehor di via Porta degli Archi, in centro; il mercato Orientale di via XX Settembre, piazza Petrella, il cuore della periferia di Certosa, in Valpolcevera, e piazza Baracca, il centro della Sestri Ponente operaia.



Fra i giovani seduti a sorseggiare un drink anche una ragazza che ammette di essere venuta dall'Olanda per potere votare Pd, poi un'altra giovane che svela di non avere votato. Non ha votato neppure uno dei genovesi intercettati davanti al banco della frutta al mercato Orientale. Qui troviamo una elettrice fra le più determinate sostenitrice della Meloni e avversa alla Schlein, "quella lì non mi piace", come la chiama lei.


Spostandosi con la metropolitana (gratuita) sino in val Polcevera, eccoci in piazza Petrella, cuore di Certosa, che è finita al centro dell'inchiesta regionale sulla corruzione per l'ipotesi di voto di scambio di referenti di una cosca siciliana con alcuni politici, qui sulle panchine con un gruppo di giovani con le birre in mano, anche abitanti che prendono il fresco, c'è il pensionato che sornione dice di avere votato Meloni, e poi anche la donna stufa della politica, "tanto sono tutti uguali e qui a Certosa si vive sempre peggio".

Dall'ombra del nuovo ponte San Giorgio, a bordo di un intasatissimo bus Amt della linea 1, eccoci a Sestri Ponente, in piazza Baracca, quartiere operaio dei cantieri navali, tanti dei pensionati che chiacchierano nella piazza non vogliono parlare, o hanno solo paura di finire in tv, chi parla ammette di avere votare a sinistra, come un abitante che svela di avere votato Ilaria Salis, "per come è stata trattata" nelle carceri dell'Ungheria e anche perché è finita nei guai per avere manifestato "contro i nazisti ungheresi".