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Cronaca

L'assessore regionale Ilaria Cavo: "In dieci anni 'La rete che unisce' ha seguito 14.300 persone, tra cui mille minori"
1 minuto e 29 secondi di lettura
di r.p.

La Giunta regionale, su proposta dell'assessore alle Politiche Sociali Ilaria Cavo, ha deliberato lo stanziamento di 350mila euro per la prosecuzione dell'attuale patto di sussidiarietà 'La rete che unisce' e per l'attivazione del nuovo patto di sussidiarietà giustizia finalizzato a dare continuità agli interventi di sostegno per persone detenute o sottoposte a misure di esecuzione penale esterna e per i loro familiari.

"Ancora una volta puntiamo sui patti di sussidiarietà come strumento di co-progettazione tra Regione e Terzo Settore - dichiara l'assessore alle Politiche Sociali Ilaria Cavo - E' un provvedimento molto atteso che si muove in due direzioni: da una parte consente la prosecuzione fino a marzo del progetto in corso, dall'altra avvia un nuovo procedimento amministrativo per coinvolgere il più ampio numero di realtà del Terzo Settore che intendano impegnarsi nell'attività a supporto di detenuti e persone in esecuzione penale esterna, nonché a minori sottoposti a provvedimenti penali in un percorso di co-progettazione".

Il progetto del patto di sussidiarietà si articola attorno ai temi dell'informazione, del sostegno e dell'accompagnamento, del miglioramento della qualità della vita in carcere, delle risorse alloggiative, della genitorialità ,della mediazione penale minorile, della giustizia riparativa, degli interventi di prevenzione e di contrasto alla criminalità minorile. "Parliamo di un patto efficace e longevo giunto all'undicesima edizione e che non si è mai fermato nemmeno durante la pandemia - aggiunge Ilaria Cavo - In dieci anni 'La rete che unisce' ha seguito 14.300 persone, tra cui mille minori, coinvolgendo ben 45 organizzazioni del Terzo Settore e 179 tra operatori e volontari. Oggi molte delle misure di inclusione sociale rivolte a persone sottoposte a misure penali trovano il loro fondamento nel patto di sussidiarietà giustizia in grado di proporre interventi diretti ma anche indiretti, capaci cioè di facilitare azioni e provvedimenti che si integrano con le politiche di inclusione".