La Giunta regionale, su proposta dell'assessore alle Politiche Sociali Ilaria Cavo, ha deliberato lo stanziamento di 350mila euro per la prosecuzione dell'attuale patto di sussidiarietà 'La rete che unisce' e per l'attivazione del nuovo patto di sussidiarietà giustizia finalizzato a dare continuità agli interventi di sostegno per persone detenute o sottoposte a misure di esecuzione penale esterna e per i loro familiari.
"Ancora una volta puntiamo sui patti di sussidiarietà come strumento di co-progettazione tra Regione e Terzo Settore - dichiara l'assessore alle Politiche Sociali Ilaria Cavo - E' un provvedimento molto atteso che si muove in due direzioni: da una parte consente la prosecuzione fino a marzo del progetto in corso, dall'altra avvia un nuovo procedimento amministrativo per coinvolgere il più ampio numero di realtà del Terzo Settore che intendano impegnarsi nell'attività a supporto di detenuti e persone in esecuzione penale esterna, nonché a minori sottoposti a provvedimenti penali in un percorso di co-progettazione".
Il progetto del patto di sussidiarietà si articola attorno ai temi dell'informazione, del sostegno e dell'accompagnamento, del miglioramento della qualità della vita in carcere, delle risorse alloggiative, della genitorialità ,della mediazione penale minorile, della giustizia riparativa, degli interventi di prevenzione e di contrasto alla criminalità minorile. "Parliamo di un patto efficace e longevo giunto all'undicesima edizione e che non si è mai fermato nemmeno durante la pandemia - aggiunge Ilaria Cavo - In dieci anni 'La rete che unisce' ha seguito 14.300 persone, tra cui mille minori, coinvolgendo ben 45 organizzazioni del Terzo Settore e 179 tra operatori e volontari. Oggi molte delle misure di inclusione sociale rivolte a persone sottoposte a misure penali trovano il loro fondamento nel patto di sussidiarietà giustizia in grado di proporre interventi diretti ma anche indiretti, capaci cioè di facilitare azioni e provvedimenti che si integrano con le politiche di inclusione".