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Cronaca

Oggi ultima udienza prima della pausa estiva. Si ricomincia l'11 settembre. Egle Possetti (video) del Comitato familiari vittime, vede Castellucci in aula: "Lo saluterò dopo la sentenza"
1 minuto e 56 secondi di lettura
di Michele Varì
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GENOVA - E' scontro al processo Morandi sulla corrosione dei cavi della pila 9 che ha provocato il crollo. Per i consulenti degli imputati è stata causata dall'umidità e dall'acqua indotta dalla cavità provocata dal vizio di costruzione occultato nel 1967, per i pm invece la causa sono le fessurazioni nel calcestruzzo visibili a occhio nudo che hanno permesso infiltrazioni.

E' emerso oggi, ultima udienza prima della pausa estiva del processo, che riprenderà l'11 settembre.
Per sciogliere questo enigma i giudici del collegio giudicante presieduto da Paolo Lepri (nella foto) alla ripresa del processo potrebbero chiedere un'ulteriore perizia dei giudici del tribunale.
Un approfondimento, di fatto un'integrazione dello studio sulla corrosione che potrebbe durare alcune settimane o alcuni mesi. Un lasso di tempo che i giudici non vorrebbero perdere ma utilizzare per ascoltare le dichiarazioni spontanee degli oltre venti imputati che le hanno preannunciate. Primo fra tutti l'ex amministratore delegato di Autostrade Giovanni Castellucci, che però vorrebbe parlare alla fine della fase tecnica.

Saranno questi i temi alla ripresa del processo. Oggi in aula fra il pubblico c'era Egle Possetti, portavoce del comitato Vittime Morandi, che ha sottolineato come a suo parere la fase tecnica ha esemplificato la fragilità delle linee difensive. E alla domanda sulla presenza in aula di Castellucci, ha detto con tono polemico: "Lo saluterò dopo la sentenza".

"La finestra tecnica sta dimostrando che le tesi della Difesa non reggono - ha spiegato Possetti a Primocanale - Quello che che mi fa molto riflettere è il fatto che oggi pomeriggio in aula sarà sentito il tecnico Calvi, che è stato parte della Commissione Grandi Rischi dell'Aquila in occasione della vicenda del terremoto, dove era stato prima accusato e poi scagionato, ma lascia un po' perplessi che ci siano sempre le medesime figure coinvolte in vicende differenti. E questo non può che lasciarci anche un po' perplessi anche all'indomani di una sentenza che, come vittime, ci sentiamo di dire vergognosa rispetto alla vicenda dell'Aquila in cui delle vittime saranno condannate a risarcire delle spese processuali è una una debacle per lo stato. Spero che in questo caso non dobbiamo subire questi medesimi torti e siamo molto vicini agli amici dell'Aquila".

Possetti che poi quando gli si fa notare che oggi in aula si è ritrovata davanti Giovanni Castellucci, risponde così:  "E' lì come un imputato, io lo saluterò poi, dopo la sentenza".