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Cronaca

1 minuto e 23 secondi di lettura
di r.p.

GENOVA - Un'ora di incontro al massimo e sotto la supervisione di un militare della guardia di finanza. Dopo oltre due mesi passati agli arresti domiciliari, l'imprenditore Aldo Spinelli potrà incontrare il figlio Roberto, anche lui indagato nella maxi inchiesta che ha portato ai domiciliari il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti.

Il via libera del giudice Paola Faggioni è arrivato dopo la decisione del tribunale del Riesame di rigettare l'istanza di revoca della misura cautelare. I giudici hanno spiegato che l'anziano deve stare ancora ai domiciliari per il pericolo di reiterazione del reato ma che non c'è più il rischio di inquinare le prove. Giorno e ora devono ancora essere stabilite.

Da stabilire anche le date degli incontri chiesti da Toti: a poterlo vedere saranno il ministro Matteo Salvini, la deputata Ilaria Cavo, l'assessore regionale Marco Scajola, il leader di Noi moderati Maurizio Lupi e Giuseppe Bicchielli oltre all'ex sindaco di Rapallo, Carlo Bagnasco.


Nel frattempo, dalle carte dell'inchiesta, emerge come il figlio dell'imprenditore avesse offerto all'ex procuratore capo Francesco Cozzi (quando era già in pensione) una consulenza da 160 mila euro in due anni. "Ho declinato questa proposta - ha spiegato lo scorso 10 giugno quando è stato interrogato come persona informata dei fatti - perché la trovavo in contrasto con la mia indipendenza e professionalità, non volevo essere al servizio di nessuno". Cozzi realizzò poi una consulenza da 15 mila euro dopo essersi iscritto all'albo degli avvocati.

Gli argomenti erano un presunto 'complotto' nei confronti della società Spinelli per favorire altri operatori portuali e la clausola inserita dall'Autorità portuale per rinnovare la concessione del terminalista. Questa clausola prevedeva la possibilità, in caso di cambiamenti strutturali nel terminal, di revoca della concessione