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Cronaca

L’aggressore, un detenuto italiano classe 2004, è recluso per reati di resistenza, furto ed evasione, a Sanremo dal 5 luglio 2024 con fine pena prevista per giugno 2025
1 minuto e 33 secondi di lettura
di Veronica Ferraro

SANREMO - Un agente di Polizia Penitenziaria è stato trasportato al nosocomio cittadino, ricevendo una prognosi di 5 giorni, dopo che un detenuto gli ha spento una sigaretta in un occhio. L’aggressore, un detenuto italiano classe 2004, è recluso per reati di resistenza, furto ed evasione, a Sanremo dal 5 luglio 2024 con fine pena prevista per giugno 2025. L'accaduto è successo nei giorni giorni scorsi presso la Casa Circondariale di Sanremo, all'uscita dall'Area Passeggi.

Fabio Pagani, segretario della UILPA Polizia Penitenziaria ha dichiarato: “Quanto accaduto, se confermato secondo la ricostruzione che ci è pervenuta, acclara che di fatto il controllo delle carceri è in mano alla criminalità, soprattutto a Sanremo e specialmente in prima e terza sezione, in qualsiasi momento potrebbero portare a termine i propri disegni criminosi, a prescindere dal diuturno impegno che, con profonda abnegazione, viene garantito dalle donne e dagli uomini del Corpo di Polizia penitenziaria." 

Pagani ha poi aggiunto che a Sanremo attualmente si contano 258 detenuti, su una capienza di 223, e che da giorni i detenuti delle rispettive sezioni si rifiutano di rientrare nelle celle alle 19:30, come previsto dall'orario stabilito, posticipando la chiusura anche oltre le 22:00, con un ritardo di quasi tre ore.

Una situazione di palese ingovernabilità, ma nostro malgrado non dissimile da quella che si registra nelle altre sedi penitenziarie. Benché dal Governo sminuiscano, sono 14.500 i detenuti oltre la capienza tollerabile e 18mila le unità mancanti alla Polizia penitenziaria, cui bisogna aggiungere carenze sanitarie, deficienze strutturali, infrastrutturali e disorganizzazione imperante. Ribadiamo che servono subito misure concrete ad effetto immediato o la situazione precipiterà ulteriormente. Del resto, se il Vice-Presidente del Consiglio, Antonio Tajani, ha dichiarato che “ogni suicidio di un agente penitenziario e di un detenuto è un fallimento dello Stato” e se le parole hanno ancora un senso, 65 reclusi e 7 appartenenti al Corpo di Polizia penitenziaria che si sono tolti la vita nel solo 2024 dovrebbero indurre ad azioni consequenziali”, ha concluso PAGANI.

(Foto d'archivio)

 

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