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Cronaca

La denuncia della polizia penitenziaria
2 minuti e 25 secondi di lettura
di R. P.

LIGURIA - Sono stati immediatamente trasferiti da Imperia al carcere di Genova Marassi padre e figlio, i due detenuti autori dei disordini creati nel carcere di Imperia, ma dal sindacato dei poliziotti penitenziari arriva un grido d'allarme.

"Possiamo confermare che quella circolare diramata dal Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Giovanni Russo, tanto decantata sulla stampa dal Sottosegretario al Ministero della Giustizia, Andrea Ostellari, e finalizzata a contenere la spirale di violenza che si registra nelle carceri, con continue aggressioni al personale, risse fra detenuti e, talvolta, persino omicidi, non sembra affatto risolutiva e, anzi, pare ripercorrere le direttive già vigenti e, per lo più, inattuate". Dice Fabio Pagani, segretario della Uilpa Polizia Penitenziaria.

"La violenza e le aggressioni alla Polizia penitenziaria, oltre quattro al giorno quelle più gravi, si combattono con la sicurezza, la prevenzione, l’organizzazione, gli equipaggiamenti e, quando occorre, con la repressione concreta - continua -. Il mero trasferimento dei detenuti facinorosi, per quanto a volte necessario proprio per la mancanza di tutto quanto anzidetto, non solo non è risolutivo, spostando il problema da una parte all'altra, ma aggrava il già insostenibile carico di lavoro del Corpo di Polizia penitenziaria che deve operare le traduzioni, finendo per ripercuotersi proprio sui livelli di sicurezza e così alimentando un circolo vizioso".

“Lo sappia il Provveditore del Distretto ( Piemonte/Liguria/Val d'Aosta) che con i trasferimenti dei detenuti più violenti dal Piemonte dirottati rispettivamente nelle carceri di (MARASSI - SANREMO - LA SPEZIA e GENOVA Pontedecimo), sono tra i protagonisti degli ultimi eventi critici accaduti in Liguria: Proprio da Genova Pontedecimo, le due donne detenute (provenienti dal Piemonte ) hanno tentato il suicidio , salvate in extremis dalla Polizia Penitenziaria. A La Spezia , il detenuto ustionato , che ha creato disordini giornalieri , proviene dal Piemonte (oggi probabilmente sarà trasferito a Marassi ). A Marassi i detenuti pericolosi, presenti in 6° Sezione sono provenienti dal Piemonte. A Sanremo i protagonisti degli ultimi episodi di violenza e soprattutto i mancati rientri in cella negli orari previsti sono coordinati da detenuti provenienti dal Piemonte. La Polizia penitenziaria, i detenuti che vogliono scontare la pena aderendo ai percorsi di risocializzazione e quanti sono in attesa di giudizio, magari da innocenti, non hanno bisogno di minestra riscaldata, ma, banalmente, solo di funzionalità nell’alveo del dettato della Carta costituzionale. Lo sappiano il Capo del DAP e il Sottosegretario Ostellari, ma lo sappiano soprattutto il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e il Governo Meloni. Se davvero si vogliono risollevare le sorti dell’esecuzione penale e, particolarmente, di quella inframuraria, il Governo prenda compiutamente atto della perdurante emergenza e vari un decreto carceri che consenta assunzioni straordinarie e con procedure accelerate nel Corpo di Polizia penitenziaria, mancante di 18mila unità, il deflazionamento della densità detentiva, il potenziamento degli equipaggiamenti, delle strutture e delle infrastrutture e, parallelamente, lavori a riforme complessive che reingegnerizzino il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e riorganizzino il Corpo di Polizia penitenziaria". Conclude Pagani.