GENOVA - Sono scoppiati disordini nel carcere di Marassi dove cinque detenuti appena arrivati dal Piemonte hanno creato il caos nella sesta sezione.
Gli uomini erano stati spostati nella sesta sezione, quella dei detenuti violenti, dopo che fin dal loro arrivo si sono mostrati agitati e turbolenti. I detenuti da ieri hanno iniziato a creare il caos spaccando l'interno delle celle, buttando i materassi nei corridoi, distruggendo le luci a neo e colpendo i poliziotti penitenziari con olio e latte bollente.
Dopo alcune ore i disordini sono rientrati. I detenuti hanno dato fuoco, allagato e distrutto le celle interessate. Per bloccare la rivolta è stato impegnato tutti il personale di polizia penitenziaria di Marassi oltre ai rinforzi arrivati anche dalla caserma.
"Proprio a Genova Pontedecimo due donne detenute provenienti dal Piemonte hanno tentato il suicidio, salvate in extremis dalla polizia penitenziaria. Alla Spezia un detenuto ustionato che ha creato disordini giornalieri proviene dal Piemonte". Così lanciava l'allarme Fabio Pagani, segretario della Uilpa Polizia Penitenziaria, solo qualche giorno fa (LEGGI QUI).
"A Marassi i detenuti pericolosi presenti nella sesta Sezione sono provenienti dal Piemonte" scriveva Pagani. "A Sanremo i protagonisti degli ultimi episodi di violenza e soprattutto i mancati rientri in cella negli orari previsti sono coordinati da detenuti provenienti dal Piemonte. La polizia penitenziaria, i detenuti che vogliono scontare la pena aderendo ai percorsi di risocializzazione e quanti sono in attesa di giudizio, magari da innocenti, non hanno bisogno di minestra riscaldata, ma, banalmente, solo di funzionalità nell’alveo del dettato della Carta costituzionale".