SANREMO - Ancora caos all'intero del carcere di Valle Armea a Sanremo. Dopo numerosi episodi di disordine vedi risse, tentativi di incendio alle celle, atti di autolesionismo, minacce, spaccio di sostanze stupefacenti e ultimo in ordine di tempo ma primo per la gravità, il suicidio di un agente di polizia penitenziaria in servizio nella casa circondariale della città dei fiori, il Sappe, il sindacato autonomo polizia penitenziaria, lancia un ultimatum.
"O ci aiutano o presteremo servizio solo al di fuori dell'area detentiva. Così non possiamo andare avanti. E' pura follia". Michele Lorenzo, segretario regionale del sindacato, è un fiume in piena e i nervi a fior di pelle non si contano quando punta il dito verso l'estremo ponente ligure.
"Nonostante le innumerevoli richieste nessuno sinora ci ha ascoltato seriamente. Noi non siamo in grado di trattare detenuti del genere, con problemi psichiatrici e quant'altro. Abbiamo la necessità di avere un supporto da parte di professionisti del settore. Ripeto, non siamo stati addestrati per questo.. basta!"
Lorenzo , pur profondamente demoralizzato non intende comunque sotterrare l'ascia di guerra, anzi. " Come abbiamo dei doveri - incalza - abbiamo dei diritti. Chi di competenza deve intervenire e finirla di riempirsi la bocca di frasi fatte Quasi ogni giorno, in Valle Armea, si registrano episodi di violenza che vanno al di là della sopportazione e - conclude - la cosa che più umilia noi agenti della penitenziaria è il totale menefreghismo che ci circonda. Siamo solo delle matricole. Basta!"
Ed è di poche ore fa il trasferimento all'ospedale di Imperia di un detenuto 49enne nel carcere di Valle Armea per episodi di autolesionismo e tentato incendio alla cella dopo averne distrutto tutti i suppellettili. " Appunto - affonda Michele Lorenzo - due giorni in psichiatria e poi di nuovo al Valle Armea...il carcere dell'indifferenza"