GENOVA - Quando gli agenti delle volanti e della digos sono giunti sul posto hanno scorto solo ultrà genoani, poi subito spariti. Immediati i controlli anche a Ponte Carrega a Staglieno dove hanno la sede degli Ultras doriani. Lì c'era un gruppo di tifosi, pare per partecipare a un'assemblea.
La prima ipotesi è stata che gli ultrà delle due tifoserie si fossero dati appuntamento per scontrarsi.
In realtà pare si sia trattata solo di una prova degli ultrà genoani, come un test per marcare il territorio e dire "noi ci siamo".
La polizia ha avviato indagini a tutto campo, con il sequestro delle immagini delle telecamere: il timore che con l'avvicinarsi al derby la tensione possa salire a dismisura.
Tutto ruota al rischio che gli ultrà del Genoa possano decidere di irridere i "cugini" mostrando dalla gradinata nord le bandiere e gli striscioni rubati nella sede della Samp il 5 maggio scorso.
Un gesto che infrangerebbe il codice d'onore non scritto fra ultrà e potrebbe innescare un'inevitabile reazione dei doriani.
La digos sta lavorando affinché le due tifoserie continuino ad affrontare solo a colpi di murales, scalinate dipinte e sfottò, "ma - avvertono duri dalla questura - siamo pronti a punire in modo esemplare violenze e provocazioni che potrebbero incendiare il mondo degli ultrà rossoblucerchiati.
Chi sbaglia oltre al daspo rischia anche il fermo grazie alla possibilità dell'arresto differito".
Nelle scorse settimane la tensione tra le due tifoserie è schizzata alle stelle proprio a causa del furto nel club degli ultras doriani, che i genoani hanno motivato come una vendetta all'aggressione subita poche ore prima in piazza Alimonda.
Per questo era stata presa in considerazione anche la possibilità di giocare il derby lontano da Genova.
Ipotesi poi scartata nella speranza che quella di mercoledì 25 settembre possa essere solo una partita di calcio, con sfottò e cori, ma nessuna provocazione o violenza.
Nella foto d'archivio alcuni scontri avvenuti fra ultrà in piazza Alimonda