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Cronaca

Accesso illegale nella banca dati e rivelazioni di atti coperti dal segreto di ufficio fra i reati contestati al sottoufficiale Davide Odicini
1 minuto e 15 secondi di lettura
di r.c.

GENOVA - Corruzione, concussione, falso e depistaggio: i carabinieri arrestano il comandante dell’Arma della stazione di Cornigliano.
A fare insospettire i carabinieri sono stati alcuni accessi senza motivo nella banca dati del ministero degli Interni. Per questo è stato arrestato il maresciallo della stazione dell'Arma di Cornigliano Davide Odicini, accusato dei reati di concussione, corruzione, falso, accesso abusivo a sistemi informatici, rivelazione di atti coperti da segreto d’ufficio e depistaggio.


Le indagini sono state avviate dai carabinieri del reparto investigativo dirette dal colonnello Michele Lastella e coordinate dalla pm Gabriella Dotto. Il maresciallo avrebbe fornito informazioni ad alcuni conoscenti tra cui un avvocato per avere notizie utili principalmente relative a incidenti stradali.

Inoltre Odicini, avrebbe fornito informazioni anche un altro suo conoscente, un operaio edile, ottenendo in cambio lavori di muratura gratis nell’abitazione di un’amica.

In un altro episodio accertato dai carabinieri del Nucleo Investigativo, il sottufficiale avrebbe favorito un amico carrozziere nel recupero di una somma di denaro relativa ad un credito vantato nei confronti di un pensionato per alcuni lavori fatti sulla sua auto. Il carabiniere in pratica avrebbe detto all’anziano di pagare minacciandolo in caso contrario di denunciarlo per insolvenza fraudolenta.

Il maresciallo, inoltre, intervenuto per un furto in un negozio, avrebbe effettuato una ricostruzione parzialmente fittizia dei fatti, per contestare il reato di rapina impropria, al posto di quello di furto.

Al termine delle perquisizioni nei confronti degli indagati e di altre persone coinvolte nella vicenda, il maresciallo è stato arrestato e trasferito in carcere.