GENOVA - Dopo gli scontri nel derby il capo della polizia Vittorio Pisani arriva a Genova per manifestare la vicinanza del Ministro dell'Interno Piantedosi ai tanti appartenenti delle forza di polizia feriti nei tafferugli divampati prima, durante e dopo la stracittadina di mercoledì scorso.
Pisani, che sarà accolto dal questore di Genova Silvia Burdese, in mattinata visiterà il reparto mobile di Bolzaneto mentre nel pomeriggio si recherà in questura.
Sbirro vero - come si sussurra negli ambienti questurini - visto che ha alle spalle tanti anni di attività investigativa a Napoli, il capo della polizia è stato scelto personalmente dal ministro Piantedosi ed è in servizio dall'aprile dello scorso anno, quando si è insediato nel giorno del suo 56mo compleanno.
Le sue prime parole a alla cerimonia di avvicendamento con il suo predecessore Lamberto Giannini, nominato prefetto di Roma, furono di questo tenore: "La costante evoluzione della società ci impone di essere, senza ritardo, in grado di garantire un sistema di sicurezza collettivo che sia al passo con i tempi. Da qui, il coraggio delle scelte e dei cambiamenti che saranno necessari”.
Come a rimarcare un cambio di passo rispetto al passato.
Il capo della polizia – calabrese come un suo illustre predecessore, Gianni De Gennaro - ha svolto alla squadra mobile di Napoli gli anni chiave della sua carriera, e nel giorno della sua presentazione ha ricordato di aver giurato fedeltà alla Repubblica proprio nel cortile della Scuola nel gennaio del 1990. Ha quindi ringraziato la famiglia, con un pensiero a “mio padre e mio suocero, due semplici poliziotti” e a “mia moglie Giulia, per aver cresciuto nelle prolungate assenze lavorative i nostri figli, Francesco e Maria Vittoria”. Pisani poi evidenziato l’importanza del coordinamento e delle sinergie – con le altre forze di polizia, con i militari, con l’intelligence – nel contrasto alla criminalità.
Pisani potrebbe trovarsi a dare risposte ai sindacati dei poliziotti che chiedono al dipartimento di non limitarsi alle pacche sulle spalle agli agenti ma più investimenti, e nuove assunzioni, visto che gli organici sono ovunque diminuiti rispetto al passato, con uffici e posti di polizia in evidente sofferenza come, ad esempio, la Polfer della Liguria, dove sono stati chiusi molti posti di polizia, il risultato, è che mai come questa estate il numero dei furti a bordo dei treni e nelle stazioni è schizzato alle stelle.